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Affrontare i mostri per scoprire se stessi: esce il disco “Pandora” di Chiara White

La cantautrice fiorentina affronta un viaggio pericoloso nella sua seconda fatica discografica andando a 'scoperchiare' il vaso in cui si celano tutte le nostre paure e ossessioni

Lun 14 Giugno, 2021

Pandora è il secondo disco di Chiara White uscitoper la Suburban Sky Records. Il disco, registrato al Plastic Sun Studio di Firenze da Guido Melis (Diaframma, Underfloor), è stato anticipato dal singolo Neroseppia (In finale alla XVI edizione del Premio Bianca d’Aponte), brano che affronta il mostro della depressione.

Sono infatti i mostri i protagonisti di questo nuovo lavoro: un concept album, ispirato al mito di Pandora, in cui ogni canzone trasforma e trasfigura esseri mostruosi dell’immaginario collettivo, afferenti alle più svariate culture (da quella classica, greca, alla nordeuropea), facendone nuovi e moderni simboli. Uno scontro coi propri demoni che, attraverso l’introspezione e la musica, diventa incontro e, quindi, catarsi e liberazione.

Il disco è stato arrangiato insieme ad Elia Rinaldi (Finister, Nervi), elaborando un sound che rinnova le radici acustiche della cantautrice. Elia Rinaldi è anche musicista nel disco (sue sono le tastiere, il basso synth, la drum machine e alcune chitarre elettriche) insieme a Guido Melis al basso, Giulia Nuti alla viola e Alessandro Alajmo alla chitarra elettrica, già con la White nel primo disco, Omar Cecchi alla batteria, Pietro Horvath al contrabbasso, Marco Monelli (anche illustratore del booklet) al piano. Della White, oltre alle voci, sono: chitarra acustica, ukulele, glockenspiel, alcune chitarre elettriche e alcune tastiere.

Pandora, brano che dà il nome al disco, è la donna curiosa e caparbia che, disobbedendo al volere di Zeus (un Dio maschile) apre il vaso e fa uscire i mostri. Inizia così un viaggio di discesa agli inferi, che è sempre in realtà una discesa in sé.