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L’Accademia della Crusca festeggia il Dantedì con una mostra virtuale

Dato il persistere dell’emergenza sanitaria quest’anno l’Accademia ha pensato di celebrare il 25 marzo in modo da coinvolgere a distanza tutti gli interessati grazie al web

Mar 23 Marzo, 2021

Per il secondo anno il 25 marzo l’Accademia della Crusca festeggia il Dantedì. Il giorno in cui gli studiosi identificano l’inizio del viaggio letterario di Dante nell’aldilà e ora dedicato alle celebrazioni del poeta e della sua opera.

Il Dantedì è stato ufficialmente istituito dall’attuale Ministero della Cultura nel gennaio 2020 e ha raccolto l’adesione di numerose istituzioni culturali, università e scuole. Una ricorrenza giovane, ma particolarmente sentita e importante quest’anno, il 2021, in cui, in tutto il mondo e particolarmente in Italia, vengono ricordati i 700 anni dalla morte di Dante.

Il 23 marzo alle alle ore 17 verrà inaugurata, sul canale Youtube dell’Accademia la mostra “Della nostra favella questo divin poema è la miglior parte”. Dante e la Crusca, allestita nella Sala delle Pale. Intento della mostra è quello di ricostruire l’intenso e continuativo rapporto degli Accademici con l’opera e l’eredità linguistica di Dante, grazie a volumi e documenti d’archivio.

Una sezione rilevante della mostra sarà dedicata alle pale (gli emblemi degli antichi accademici realizzati tra Cinquecento e Settecento) che presentano motti tratti dalla Commedia. Claudio Marazzini insieme a Giuseppe Abbatista, Domenico De Martino e Fiammetta Fiorelli, curatori dell’esposizione, presenteranno il percorso documentale. In questo periodo la mostra sarà visitabile nell’ambito del programma di visite virtuali “Incontra la Crusca”, in attesa di riprendere il prima possibile le visite in presenza.

Il 25 marzo alle ore 11, sempre sul canale Youtube dell’Accademia, nel corso della giornata del Dantedì, verranno inaugurati e presentati al pubblico gli spazi interni dell’Accademia che sono stati appena riallestiti e dedicati allo studio di Dante. La “Sala Francesco Mazzoni” e la “Sala Dantesca” che ospitano ora un importante fondo bibliotecario e la redazione del Vocabolario dantesco.