Innovazione/ TV

Regione in campo contro la violenza verbale e l'odio in rete

/ Simona Bellocci
Sab 13 Ottobre, 2018
Confronto aperto alla Scuola Normale di Pisa, nell'ambito di Internet Festival, sul fenomeno dell'odio dilagante in rete.Un incontro promosso dalla Regione Toscana per analizzare i cambiamenti della società e intervenire con nuove strategie.  "Non si può dare sempre la colpa ad internet, che è solo un mezzo e uno strumento" chiarisce subito la vice presidente della Toscana, Monica Barni. Ma di quello che passa sulla rete non ci si può disinteressare: come l'uso delle parole che si fa, specchio di fenomeni e comportamenti molto più profondi. "Le parole e le cose si intrecciano e il mondo passa attraverso le parole" spiega la vicepresidente, citando da linguista De Mauro. Per poi da politica e donna delle istituzioni aggiungere: "Arginare un fenomeno come quello delle parole d'odio in rete vuol dire anzitutto conoscerlo. Acquisiti i dati e fatta una diagnosi occorre poi costruire una strategia fatta di azioni diverse, un lavoro che si intreccia con i temi della memoria ma diretto allo stesso obiettivo: informare, formare e far sì che si insinui, soprattutto nelle giovani generazioni, quello spirito critico che oggi manca". Un tema - quello dell'odio online - sul quale si è soffermata anche la sociologa Chiara Saraceno. L'odio e le parole d'odio - ricorda sono sempre esistiti: nella relazione tra le persone, nei libri appunto. La rete semmai le moltiplica, come una valanga. Su internet tutta va più veloce e aumenta la permeabilità rispetto alla società. Su internet quelle parole sembrano viaggiare impunite e nella rappresentazione di un sé diverso da quello reale, nel gioco di costruzione di una maschera (positiva o negativa) che molti usano in rete, sembrano sfuggire al controllo. Spaventa la velocità furiosa e facilità con cui da un problema si arriva ad individuare una soluzione, senza un'analisi critica. In modo superficiale. Di più: i messaggi d'odio - lo raccontano gli esperti - fanno guadagnare consensi. La paura serra i ranghi e quel mondo semantico si fa strada. La Regione - nel corso dell'incontro - ha ribadito anche le azioni già attivate riguardo il contrasto a razzismo, odio e intolleranza. Tra queste ci sono il progetto dell'osservatorio sui nuovi fascismi e i fenomeni xenofobi che parte dall'analisi di quello che accade in rete e passa sui social media. Per capire come si sviluppano le nuove forme di intolleranza e poi elaborare una strategia di azione di lungo periodo. E naturalmente serve educazione, antidoto - insieme alla cultura - contro ogni forma di odio e razzismo.  
intoscana
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