Viaggi/ARTICOLO

Confronto sull'Italico Turismo Il futuro del travel a BTO

Mercoledì 30 novembre sul palco dell'UniCredit Hall della Fortezza da Basso di Firenze, Edoardo Colombo, Mauro Santinato e Antonio Pezzano approfondiscono il tema del turismo digitale

/ Marta Mancini
Mer 30 Novembre, 2016
turismo italia

Venire a BTO, ogni anno, significa essere disposti al confronto. Vuol dire interrogarsi sul presente e porsi obiettivi sulle sfide future. Ma questa edizione del 2016, tuttavia, necessita soprattutto di risposte. Il tema principale, infatti, è “Why!”, non a caso con il punto esclamativo, poiché si spera che queste siano definitive, certe.

Durante il primo giorno di BTO, mercoledì 30 novembre, si è parlato anche di Italico Turismo, un focus che dovrebbe essere visto come componente fondamentale dell'innovazione, visto che alcuni comuni italiani hanno una popolazione composta per il 50% da turisti: una componente tangibile e non trascurabile. Sul palco dell'UniCredit Hall, si sono confrontati sull'argomento Edoardo Colombo, esperto di innovazione e di comunicazione digitale, Mauro Santinato, consulente nell’area marketing & vendite e Antonio Pezzano, Public Policy enterpreneur e attualmente leader di Sensi Contemporanei.

Inizia a parlare Mauro Santinato che, in quanto consulente alberghiero, conosce la materia del turismo dal punto di vista delle imprese, quindi in termini di fatturato, stipendi e occupazione. Siamo lontani dalla visione “poetica” del turismo e si lascia spazio invece ai dati di presenze, incassi e business.

In Italia viviamo un equivoco di base – continua – parliamo di turismo e ci riferiamo all'ospitalità. In realtà sono termini e significati diversi. Mentre uno si riferisce a quella che in America chiamano hospitality industry, l'altro intende invece un approccio antropologico e sociale”.

È giusto fare formazione su come accogliere e migliorare l'esperienza dei turisti ma è altrettanto essenziale allineare le offerte con la domanda; incrementare le prestazioni in termini di competitività e distribuzione sul territorio.

Se non si parte dal prodotto – conclude -, il resto è fatica sprecata. È inutile lanciare i territori con portali promozionali (anche costosi) se poi sul territorio non ci sono imprese disposte a servire i turisti”.

Antonio Pezzano approfondisce i problemi legati alle destinazioni del sud Italia. È necessario avere collegamenti e vettori funzionanti per incrementare il turismo nelle zone meno conosciute Dove ci sono le rotte aeree, non a caso, ci sono grandi strutture turistiche. E il digitale è senz'altro uno strumento da utilizzare per cambiare prospettiva.

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