BTO, tra IA e ricerca di autenticità la Toscana punta su un turismo diffuso
Si è aperta alla Stazione Leopolda di Firenze la due giorni dedicata a travel e tecnologia promossa dalla Regione. Il presidente Giani: "Non vogliamo in alcun modo frenare il turismo, ma orientarlo su una pluralità di offerta"
La Toscana dell’ospitalità diffusa, dell’enogastronomia, dell’innovazione nel settore turistico e delle strategie digitali per promuoverla, con un focus particolare sull’equilibrio fra Intelligenza Artificiale e valore umano, sono i temi principali al centro della 16esima edizione di BTO – Be Travel Onlife, che si è aperta questa mattina a Firenze alla Stazione Leopolda a Firenze.
“BTO rappresenta un importante momento di confronto fra operatori e amministratori locali e una vetrina nazionale ed internazionale del sistema del turismo toscano – ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani – che vale più del 15% del prodotto interno regionale e risponde alla naturale vocazione del territorio ad essere espressione di cultura, incontro, aggregazione. Le oltre 5500 strutture agrituristiche presenti nella regione- sono un simbolo della Toscana diffusa che accoglie e attrae. La Regione non intende in alcun modo limitare il turismo o introdurre qualsiasi forma di “numero chiuso”, ma lavora invece per orientare i flussi dei visitatori in una direzione che non guarda solo alle grandi città d’arte ma anche alla montagna, al mare e verso i borghi storici medi e piccoli, dove la qualità della vita si esprime nella bellezza del contesto naturale e l’unicità della sua tradizione enogastronomica.”
“Fare il punto sui risultati raggiunti e quel che è stato fatto – ha aggiunto l’assessore a economia e turismo Leonardo Marras – è uno degli obiettivi di BTO, un’occasione per acquisire conoscenze e contributi utili per la stabilità e l’evoluzione delle politiche regionali. BTO è anche uno sguardo verso il futuro: la Regione presenta oggi una piattaforma per la gestione dei dati turistici integrata capace di confrontare ed analizzare arrivi e presenze contestualizzati con molte altre informazioni e in grado di fornire un quadro completo ed aggiornato del settore. L’altro obiettivo è usare questi dati per sostenere i Comuni nell’organizzazione dell’offerta e dare strumenti agli operatori per pensare un turismo sempre più a misura di visitatore.”
Il direttore di Fondazione Sistema Toscana, Francesco Palumbo, ha illustrato le performance di Visittuscany.com, il sistema digitale del turismo regionale che ha visto nell’ultimo anno un incremento del 7,7% delle visualizzazioni di pagina che superano gli 8,3 milioni e un balzo del +12,4% di visitatori a quota 4,8 milioni, mentre i canali social hanno registrato oltre 60 milioni di visualizzazioni. A questi numeri si aggiungono quelli realizzati insieme ai territori su Make e Make IAT, strumenti che, grazie al coinvolgimento di 350 istituzioni del territorio, 2100 imprese turistiche e 194 uffici di informazione e Accoglienza turistica, permettono di monitorare i flussi sul territorio. “Grazie alla profilazione di quasi 700mila turisti negli ultimi 12 mesi – ha ricordato il direttore Palumbo – sappiamo in tempo reale la loro provenienza e il grado di soddisfazione, e in base a questo adeguare la proposta turistica che diventa ‘taylor made’”.
Il bilancio aggiornato fino al settembre 2024, elaborato su dati Regione Toscana dal ricercatore dell’Irpet Enrico Conti, parlano intanto di un quadro contrastato sotto il profilo delle presenze turistiche nella regione e condizionato da tendenze geopolitiche ed economiche in profondo cambiamento.
La stabilità complessiva degli arrivi nelle città d’arte della Toscana si conferma con un un incoraggiante +3,6 % alimentato dai viaggiatori europei e ancor più extra-europei, nord americani ed asiatici in testa. Segnali positivi arrivano anche dalle destinazioni montane e collinari che registrano complessivamente un + 1,7, mentre le mete balneari segnano un – 3,5 %. dovuto ad un calo del turismo domestico spiegabile anche, ma non soltanto, con i dati legati alle dinamiche dell’attuale congiuntura economica nazionale.