Enogastronomia/

Le prospettive del Marrone di Caprese Michelangelo dopo la Dop

L'impegno dei 130 soci produttori della cooperativa agricola forestale Valle Singerna per valorizzare il prodotto

Gio 14 Novembre, 2024

Caprese Michelangelo è universalmente noto per avere dato i natali a uno dei più grandi artisti del Rinascimento. In quest’angolo della Valtiberina Toscana sono però abituati al bello e soprattutto ai capolavori anche in natura.

Caprese è sempre stato un paese vocato alla castanicoltura da secoli per non dire millenni e conosciuto per la qualità dei suoi marroni. Oggi a portare avanti questa tradizione è la cooperativa agricola forestale Valle Singerna. Sono circa 130 i soci produttori che conferiscono i loro marroni in azienda per avviarli alla lavorazione della farina e alla commercializzazione.

Purtroppo la produzione è calata tra spopolamento del paese, stagioni avverse ed eventi patogeni. Negli anni Cinquanta si producevano 7-8000 quintali di marroni, oggi un’annata media arriva su 2000-2500 quintali, ben lontani dalle quantità di un tempo. Negli anni del cinipide si era scesi sotto i 300 quintali e la produzione era stata quasi azzerata.

La cooperativa agricola forestale Valle Singerna e in generale i produttori della zona, come emerso nel corso dell’ultimo Buy Food, hanno raddoppiato gli sforzi per il rilancio del prodotto. Puntando proprio sulla Dop e adoperandosi per mantenere i castagneti sempre in ordine.

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