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Stati Generali dell’olivicoltura a Siena: le sfide dell’olio, dalla sostenibilità ambientale al turismo

Al Santa Maria della Scala si è aperta oggi la due giorni promossa dal Ministero delle politiche agricole sull'extravergine: tanti i temi al centro, da come combattere l'abbandono degli oliveti all'innovazione contro i cambiamenti climatici

Mar 28 Maggio, 2024

Biodiversità, sviluppo rurale, tutela del paesaggio e attrattiva turistica: l’olio in Italia è cultura e tradizione, oltre che economia, eppure ad oggi molti oliveti sono stati abbandonati e il nostro Paese importa ancora più extravergine di quello che produce.Le sfide del futuro del settore sono al centro degli Stati Generali dell’olivicoltura, convocati dal Ministero delle politiche agricole e della sovranità alimentare che si sono aperti oggi nelle sale del Santa Maria della Scala a Siena, che tornano così in Italia dopo 30 anni, insieme alla riunione del Comitato consultivo del Coi, Consiglio Oleicolo Internazionale.

Due giorni di riflessioni e confronto tra esperti, amministratori pubblici e imprese sul mondo olivicolo-oleario italiano e internazionale per mettere a fuoco luci e ombre del settore e battiti e confronti individuare i principali argomenti per delineare il futuro Piano olivicolo nazionale.

Come si evince anche dal rapporto presentato da Ismea infatti il mondo dell’olio è fatto di piccole imprese, spesso anche amatoriali (2/3 delle 600mila aziende olivicole italiane ha una superfice inferiore a 1 ettaro), che necessitano più che mai di puntare sull’innovazione per rimanere competitive e affrontare i cambiamenti climatici o l’epidemia di Xylella.