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Donne nelle stanze dei bottoni: la Toscana per la parità di genere nelle istituzioni e in politica

Il convegno “Di pari passo” all’interno de “La Toscana delle Donne” è stato dedicato allo sviluppo della pari opportunità anche nella rappresentanza politico-amministrativa e nei processi decisionali

Mer 22 Novembre, 2023

Offrire alle donne le stesse opportunità di crescita professionale nelle istituzioni, oltre che nella PA e nelle imprese, è stato il tema al centro del convegno “Di pari passo” che oggi ha aperto la terza giornata de La Toscana delle Donne, il festival per la parità di genere della Regione Toscana.  Al centro della tavola rotona, organizzata in collaborazione con Anci e con la Commissione regionale Pari Opportunità, le esperienze portate avanti dalle pubbliche amministrazioni toscane per favorire un’effettiva parità di diritti tra uomini e donne.

“Toscana delle donne significa anche Toscana dei valori e dei diritti, vogliamo lanciare un’attenzione costante sul mondo femminile – ha spiegato Cristina Manetti, Capo di Gabinetto della Regione e ideatrice del festival – ce n’è tanto bisogno, il momento che stiamo attraversando è difficile, abbiamo visto la vicenda di Giulia, che ci ha colpito profondamente tutti e ci stimola a continuare questa grande battaglia culturale. Siamo a più di cento donne uccise dall’inizio dell’annno, dobbiamo fare qualcosa che vada oltre, entrare nelle famiglie e nelle scuole per cambiare la cultura di questa società e forse allora vedremo anche degli effetti.”

Molte le esperienze raccontate da piccole e grandi realtà, fino alla storia di Maura Latini, che ha iniziato a lavorare come cassiera alla Coop ed è oggi la presidente di Coop Italia, alla quale Cristina Manetti, capo di Gabinetto del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e ideatrice de ‘La Toscana delle donne’, ha consegnato la riproduzione in plexiglass di ‘Umanità’, la statua di Sauro Cavallini scelta come simbolo della manifestazione.

“In Italia la parità di genere è incompiuta e le istituzioni dovrebbero con forza mettere a disposizione delle famiglie quei servizi necessari perché la donna smetta di essere votata alla cura degli anziani e dei bambini, ma possa essere libera di impegnarsi nel mondo del lavoro. Molto potrebbero fare anche le imprese. Alle ragazze dico di credere in sé stese e di sfruttare tutti quegli strumenti che le leggi, anche se spesso disattese, prevedono per aiutarci” ha detto Maura Latini.