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Toscana, Giorno Memoria: “prevenzione” e “condivisione” per immunizzare dai rigurgiti nazifascisti

Maratona di testimonianze e ricordo nel Giorno della Memoria, dalle sorelle Bucci fino ad Enrico Pieri, sopravvissuto alla Strage di Sant'Anna di Stazzema  

Mer 27 Gennaio, 2021

Il treno virtuale della Memoria ha viaggiato quest’oggi sul palco del Cinema La Compagnia di Firenze, coinvolgendo da remoto migliaia di studenti toscani. Insieme alle istituzioni non sono mancati i messaggi dei testimoni degli orrori dell’Olocausto e delle stragi nazifasciste, come quella di Sant’Anna di Stazzema.

Per Alessandra Nardini, assessore regionale all’istruzione e alla cultura della memoria, “tocca dunque a noi raccogliere ora l’eredità delle testimoni e dei testimoni, affinché non attecchiscano i tanti, troppi, tentativi di negare la storia o di riscriverla. Questo non può essere accettato. L’assessore ha ribadito poi di ritenere  “importantissimo  il lavoro fatto nelle scuole: perché si formino donne e uomini, cittadine e cittadini liberi e consapevoli, che abbiano memoria dell’orrore di ciò che è stato, della Shoah e delle persecuzioni di tutti coloro che erano considerati diversi, inferiori, scomodi”.

“Il vaccino” contro il ripetersi di orrori come la Shoah “è la memoria, trasmessa alle nuove generazioni” – ha ricordato ancora il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.  La Regione si impegna moltissimo attraverso i viaggi della Memoria, anche se il Covid quest’anno ce lo ha impedito: i viaggi verso Auschwitz, i campi di sterminio, per vedere quella drammatica ed atroce realtà”.

Credo che la memoria debba essere un filo che lega le generazioni senza spezzarsi mai” – ha chiosato il presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo che – dopo l’intervento stamani al Cinema La Compagnia – ha presieduto la  seduta solenne dell’Assemblea toscana per celebrare il Giorno della memoria. Per Mazzeo, il “nostro compito non è solo quello di ricordare, la domanda che dobbiamo porci è cos’è la memoria oggi e come facciamo a dargli un valore”. Prima di iniziare la seduta solenne, Mazzeo ha consegnato un riconoscimento a Basilio Pompei, 103enne ex deportato di Pontassieve “per il suo esempio di vita e l’impegno sempre profuso in difesa delle libertà”. A ritirare la targa è stato il figlio Giuliano.