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Ecologia dell’abitare al centro dei Dialoghi di Pistoia, il festival di antropologia del contemporaneo

Dal 23 al 25 maggio torna l’evento che quest’anno vede tra gli ospiti anche David Quammen, Ascanio Celestini, Ginevra di Marco, Alessandro e Francesca Mannocchi

I Dialoghi di Pistoia

È “Stare al mondo: ecologie dell’abitare e del convivere” il tema della 16esima edizione dei Dialoghi di Pistoia, il festival di antropologia del contemporaneo promosso dalla Fondazione Caript e dal Comune che torna da venerdì 23 a domenica 25 maggio con 35 ospiti e 54 appuntamenti.

Il Premio Internazionale Dialoghi di Pistoia a Chiara Saraceno

Cosa significa scegliere di vivere nelle grandi città, con alti livelli di produttività, ma anche con grandi costi energetici e ambientali, e nelle medie comunità urbane o nelle aree rurali? Come si vive nella foresta amazzonica? Qual è il rapporto che le diverse popolazioni hanno stabilito con il loro ambiente? E cosa succede quando intere aree geografiche non sono più abitabili? L’edizione 2025 dei Dialoghi di Pistoia intende ripensare e indagare il concetto di abitare allargando lo sguardo dalla casa, alle comunità, al pianeta, riflettendo sulle diverse modalità di relazione e coesistenza.

Quest’anno il Premio Internazionale Dialoghi di Pistoia, giunto all’ottava edizione, sarà conferito a Chiara Saraceno, una delle più autorevoli sociologhe italiane. La consegna del premo si terrà sabato 24 maggio alle ore 16.30 al Teatro Manzoni; in dialogo con la giornalista Loredana Lipperini, Chiara Saraceno nel corso dell’incontro “Contro le disuguaglianze” parlerà di come si può convivere in una società come la nostra, segnata da diversi tipi di disuguaglianze – economiche, di genere, di cittadinanza, culturale, di valori – che sembrano contraddire quella che dovrebbe essere una società democratica.

Il programma de I dialoghi di Pistoia

Venerdì 23 maggio la kermesse si apre con lo spettacolo “Arrivano i Dunque” di Alessandro Bergonzoni, alle 21 al Teatro Manzoni. Alle 21.30, in Piazza del Duomo, Fx racconta cosa significa “Vivere e convivere in luoghi di guerra”, dalle zone di conflitto in Medio Oriente, Africa e Ucraina. La serata si chiude alle 22.30 al Teatro Bolognini con la proiezione del film “La storia di Souleymane” di Boris Lojkine, premiato a Cannes.

Sabato 24 maggio inizia alle 9.30 con “Abitare nel Settecento”, una passeggiata guidata da Caterina Bellezza tra palazzi e giardini storici di Pistoia (repliche alle 17 e domenica alle 10 e alle 17). Alle 10 al Manzoni Andrea Staid tiene la lezione “Dare forme al mondo”, tra architettura e natura, mentre al Bolognini Filippo Barbera propone “Riabitare l’Italia”, sull’innovazione sociale nei territori.
Alle 11 in Piazza del Duomo il filosofo Pietro Del Soldà con “L’amicizia è una questione politica” invita a riscoprire l’amicizia come essenza dell’umano. Alle 12 al Bolognini, Elena Granata analizza il cambiamento urbano con “Città. Per abitarle dovremo cambiarle”.

Nel pomeriggio, alle 15, Chiara Alessi al Teatro Bolognini attraversa il Novecento con “Quali cose siamo”, mentre all’Antico Palazzo dei Vescovi la ricercatrice Francesca Cerbini affronta il tema delle istituzioni penitenziarie in “Abitare il carcere”.
Alle 18.00, in Piazza del Duomo, David Quammen e Telmo Pievani dialogano su biodiversità e futuro nel confronto “Siamo tutti legati da un’unica rete”. Alle 19.00, Gabriele Del Grande propone “Lampedusa 2050”, uno sguardo sulle migrazioni del futuro.

In Piazza del Duomo alle 18, due evoluzionisti in dialogo: David Quammen, che aveva previsto anni prima (nel bestseller mondiale Spillover) in ogni dettaglio la pandemia da Covid-19, insieme a Telmo Pievani parlerà della convivenza – possibile – tra la specie umana e il resto della biodiversità.

Alle ore 19 al Teatro Bolognini, lo scrittore, giornalista e regista Gabriele Del Grande, esperto di migrazioni, propone una riflessione fra storia, antropologia e demografia sulla libertà di movimento: Lampedusa 2050. Le migrazioni viste dal futuro.”

Alle 21, in Piazza del Duomo, Ascanio Celestini e Marco Aime esplorano il vivere ai margini in “Vivere al margine”. Alle 21.15 al Manzoni, musica e poesia si intrecciano nello spettacolo “È stato un tempo il mondo” con Ginevra Di Marco e Franco Arminio. Chiude la giornata, alle 22.30 al Bolognini, la proiezione di “Kafka a Teheran”.

Domenica 25 maggio si apre alle 10 con “Antichi e nuovi nomadismi”, la lezione di Adriano Favole al Manzoni, e con “Consumare i luoghi: overtourism ed ecologia”, il problema del turismo che rompe le relazioni dell’abitare, con la ricercatrice Sarah Gainsforth al Bolognini.

Alle 11, in Piazza del Duomo, Gaia Vince e Marco Aime discutono su clima e migrazioni in “Le ‘invasioni climatiche'”. Alle 12 al Bolognini, Irene Borgna racconta chi abita la montagna oggi con “Tutto scorre: non si abita due volte la stessa montagna”.

Emanuela Evangelista, biologa e attivista ambientale, alle ore 15 al Teatro Bolognini spiega come “Abitare l’Amazzonia”, la maggior foresta tropicale del pianeta, mentre sempre alle 15, nell’Antico Palazzo dei Vescovi, l’architetta Orsina Simona Pierini fa un excursus su come è cambiato il nostro abitare le nostre case.

Alle 17, al Bolognini, Matteo Caccia dà voce a racconti personali in “Abitare le storie”, mentre all’Antico Palazzo dei Vescovi Ferdinando Fagnola ci porta in Africa con “Costruire con la terra e con l’acqua”.

I Dialoghi di Pistoia si concludono alle 18.30 in Piazza del Duomo con “Non si può stare al mondo senza stare in relazione”, la conferenza dello psicologo Matteo Lancini sull’urgenza di un nuovo modo di essere adulti nel rapporto con le giovani generazioni.

Dialoghi di Pistoia per i più piccoli

Non mancherà il programma dedicato a bambine e bambini di età compresa tra i 4 e i 12 anni, negli spazi del Polo Culturale Puccini Gatteschi, curato da Boemondo aps con il supporto di Unicoop Firenze.
Abitudini per abitare il mondo traduce i temi del festival nel linguaggio dell’arte e del gioco con esperti, artisti e atelieriste tra cui l’autrice Arianna Papini, il filosofo Telmo Pievani e lo scrittore Andrea Valente, oltre a realtà locali come l’Ecomuseo della Montagna Pistoiese. Attraverso laboratori e narrazioni stimoleranno domande sul modo in cui abitiamo la Terra e sul nostro futuro, provando a immaginare e sperimentare le risposte (im)possibili di cui abbiamo davvero bisogno.

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