Cultura/

La Toscana al Salone del libro con un patto per la lettura e Leonardo

Lo stand toscano ospita tanti piccoli editori e promuove incontri con autori toscani, di cui molti dedicati al genio di Vinci

La Toscana torna al Salone del libro che si apre oggi a Torino con uno stand e tanti incontri in programma fino a domenica, che seguiranno un doppio fil rouge: la promozione della lettura da una parte – quel leggere che colora la vita e può in modo imprevedibile dischiudere la vita di nuovi orizzonti, come diceva anche il linguista Tullio de Mauro – e Leonardo da Vinci dall’altra, nell’anno che ne ricorda i cinquecento anni dalla morte.

Come ogni anno lo stand toscano, curato da Toscanalibri.it, sarà la casa di tanti piccoli editori: trentanove in tutto da nove diverse province. La pattuglia più numerose è quella di Firenze (17), quindi Siena (5) Livorno e Pisa (4 per ciascuna), poi Lucca (3), Grosseto (2), Arezzo (1) e Pistoia (1).

Al Salone del Libro di Torino – lo spazio della Regione Toscana si trova nel padiglione 2, stand G144 H145 – il genio di Vinci sarà raccontato attraverso incursioni teatrali e la presentazione dei libri pubblicati da editori toscani. Al Salone sarà inoltre illustrato il patto per la lettura promosso e lanciato lo scorso novembre dalla Regione Toscana: un’alleanza tra tutti i vari soggetti del mondo del libro, affinché la lettura possa diventare un’abitudine sociale quotidiana, perché sulle buone letture si costruiscono le fondamenta dell’essere cittadini. E fondare biblioteche, scriveva la Yourcenar, è come costruire ancora granai pubblici ed ammassare riserve contro un inverno dello spirito che, da molti indizi, mio malgrado vedo venire.

Purtroppo in Italia si legge poco e soprattutto si legge sempre meno dopo aver concluso il percorso scolastico, quando cioè leggere diventa una scelta e non più un obbligo. Invece leggere libri e conoscere, ricorda la vice presidente della giunta regionale toscana che il 9 maggio sarà a Torino per l’inaugurazione del Salone, costituiscono le chiavi per comprendere i propri diritti e doveri.

Per questo la Regione ha scelto di aiutare i festival, le piccole case editrici e di lanciare un patto per la lettura: una strada a cui ha fatto da precursore il progetto “Leggere in Toscana”, dove si è provato a mettere insieme tutte le biblioteche e le dodici reti documentarie regionali a cui appartengono, le associazioni di editori Cna e Aie, le librerie indipendenti, il Centro per il libro e la lettura del Mibac, il centro regionale servizi per le biblioteche ragazzi in Toscana, l’ufficio scolastico regionale ma anche gli assessorati all’istruzione e alla sanità della Regione, perché si legge a scuola e si legge (o si può leggere e si possono raggiungere potenziali lettori) anche all’ospedale o nelle sale di attesa degli ambulatori, oppure coinvolgendo associazioni culturali e di volontariato o supermercati e centri commerciali.

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