L’attore comico e regista milanese, Giovanni Storti, è sbarcato in Toscana per raccontare, in un documentario, la ricchezza della biodiversità delle montagne che sovrastano il mare della Versilia e di Massa Carrara. In dialogo diretto con gli spettatori spiega l’importanza di mantenere integro il suo ecosistema e come muoversi in montagna, in sicurezza. Un dialogo molto simile a quello che l’artista intrattiene con i suoi tantissimi followers sul suo profilo Instagram @giovanni.storti.ufficiale, nel quale propone itinerari a piedi, in bici, con gli sci ai piedi, per promuovere uno stile di vite alternativo, ecosostenibile, oltre ai tanti contenuti a difesa degli animali e dell’ambiente. Un testimonial perfetto per raccontare un patrimonio natualistico di rara preziosità, quello delle Alpi Apuane, in un film realizzato in collaborazione con il Club Alpino Italiano. Il film si chiama Tra natura e quota. Giovanni Storti sopravvive alle Alpi Apuane, e si tratta di un’opera volutamente ironica e leggera, dopo che il precedente film realizzato dai registi sempre con il CAI, Marmolada 03.07.22, aveva trattato gli stessi temi – vale a dire la difesa dell’ambiente e muoversi in montagna in sicurezza – utilizzando toni drammatici, ponendo lo spettatore di fronte alle conseguenze negative del cambiamento climatico per effetto dell’antropizzazione e la necessità di riaggiornare le proprie attrezzature e conoscenze per affrontare scalate difficili.
Tra natura e quota. Giovanni Storti sopravvive alle Alpi Apuane, firmato da Giorgia Lorenzato e Manuel Zerpellon, è stato presentato in anteprima lo scorso 28 aprile al Trento Film Festival. Nel documentario on the road, il noto attore del trio comico “Aldo, Giovanni e Giacomo” vive le Alpi Apuane con grande entusiasmo, tra passeggiate, incontri con gli esperti del luogo e guide escursionistiche del CAI, fino alla scalata della ferrata del Procinto, una delle più antiche d’Italia.

Il film, che ha visto la collaborazione di Toscana Film Commission, accompagna gli spettatori alla scoperta delle camminate che è possibile effettuare nell’Orto botanico “Pellegrini – Ansaldi”, guidati dalla giovane biologa Elena Alberti insieme alla Guida ambientale e escursionistica Andrea Ribolini; ci si sposta poi nel percorso che scala il Monte Nona, per arrivare poi alla mitica Ferrata del Procinto insieme ad Alessio Piccioli, presidente della Socec del CAI e istruttore di sci alpinismo, Gionata Landi, Guida alpina e Tecnico di Elisoccorso, Alberto Grossi, grande esperto e conoscitore delle Apuane e Veronica Pierotti, presidente del CAI di Forte dei Marmi. Quest’ultima, mostra nel film la sede della sezione CAI in quota che presiede: un angolo paradisiaco, che declina il nome di Forte dei Marmi in modo del tutto inedito, non legato alle spiagge, alle griffes del lusso, ai ristoranti per soli vip, ma semplicemente come cittadina a vocazione montana, oltre che marittima, in uno dei luoghi più suggestivi e incontaminati della Toscana.
Dopo il film The Brutalist, film di Brady Corbet con Adrien Brody, pluripremiato ai Golden Globes e ai premi Oscar, girato in centro storico di Carrara e sulle sue montagne, e dopo L’Inconnu de la grande arche, di Stèphane Demoustier, che ricostruisce la storia del famoso Arco de La Défense, anche questo girato alle cave di marmo di Carrara (solo per citare due degli ultimi film che hanno scelto questa location suggestiva), le Apuane tornano ad essere protagoniste sul grande schermo: stavolta non per raccontare la produzione legata al marmo ma, al contrario, per far sapere al mondo che nell’alto della catena montuosa si cela uno scrigno di rara bellezza e importanza, data da una ricca biodiversità, da preservare e tutelare, minacciata anche, tra l’altro, dalla “marmettola” e da altri materiali di scarto legati alle attività di estrazione.
L’uscita in sala di Tra natura e quota. Giovanni Storti sopravvive alle Alpi Apuane è prevista dal 13 maggio e aprirà un tour nazionale che toccherà – in una serie di proiezioni evento – le sale cinematografiche di tutte le regioni d’Italia.