Sono tanti i giovani che sono saliti sui due Treni dei Lettori organizzati dalla Regione, che stamani sono partiti dalla Toscana diretti al Salone internazionale del Libro di Torino.
Il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo è salito a Pisa sul Treno dei Lettori, salutando personalmente molti dei viaggiatori, carrozza per carrozza. “La Toscana è terra di cultura, di lettura e di libertà – ha detto Mazzeo – è bello vedere famiglie e ragazze e ragazzi con il desiderio di continuare a leggere in un momento in cui, troppo spesso, la lettura non è considerata un’infrastruttura centrale per la nostra società. Noi vogliamo affermarlo con forza: solo investendo in cultura si costruisce coscienza critica, si costruisce libertà, soprattutto in un periodo in cui le libertà rischiano di venire meno. Ci aspettiamo che questa sia una giornata ricca di incontri, di ascolto, e che ognuno possa tornare a casa arricchito di nuove proposte e suggestioni. La lettura ha anche la straordinaria capacità di farci incontrare e renderci migliori. Un grande grazie va agli editori toscani: sappiamo che oggi non è facile pubblicare libri, e che non è neppure un’attività redditizia. Proprio per questo, come istituzioni pubbliche, abbiamo il dovere di sostenerli.”
Non nascondono la propria soddisfazione la presidente della commissione cultura del Consiglio regionale, Cristina Giachi, e la capo di gabinetto del presidente Eugenio Giani, Cristina Manetti, entrambe a bordo del treno.
“È un grande piacere vedere tanti viaggiatori, lettori, lettrici, soprattutto giovani: è segnale di crescita – sottolinea Giachi – e motivo di soddisfazione per tutti coloro che hanno lavorato a questo progetto. Promuovere la lettura merita tutti gli sforzi possibili, perché è uno strumento per comprendere il mondo, che fa crescere i singoli, ma anche la comunità. È per questo che investiamo così tanto per il Salone di Torino, portando i nostri editori, tanti lettori e i nostri progetti, come Leggere forte e Leggere liberi, la nostra proposta di legge per introdurre la lettura libera e piacevole a scuola per almeno un quarto d’ora al giorno”.
“Un viaggio verso il Salone del Libro – osserva Cristina Manetti – è già di per sé un’esperienza. Vedo e ho incontrato tanti giovani interessati, felici di essere qua e questo è un segnale bellissimo, che dà ancora più forza, significato e speranza al lavoro che stiamo portando avanti per promuovere la lettura e, attraverso essa, la crescita della nostra comunità”.
Dal Porto delle storie al Premio Giovani Poeti Von Rezzori
Tra gli ottocento passeggeri – due convogli tutti esauriti – che di buona mattina si sono messi in viaggio, ci sono giovani delle scuole superiori, delle scuole medie, i 60 delle scuole partecipanti al Premio Giovani Poeti Von Rezzori che culminerà nella premiazione dei vincitori allo stand della Regione Toscana.
E poi ci sono i 35 ragazzi e ragazze dell’Associazione Macramé-Porto delle storie, che svolge laboratori di scrittura rivolti agli adolescenti. Tra loro c’è per esempio Solange, che compie 18 anni proprio oggi e che ha deciso di festeggiarli così, salendo sul Treno dei Lettori per visitare il Salone con i suoi amici.
“In questi due anni di esperienza col Porto delle Storie – racconta Solange – ho imparato a sviluppare la mia creatività, a socializzare con le persone. Condividiamo molte cose, a scrivere e a parlare meglio. Mi piacciono le storie e fare questo percorso è stato bellissimo, una fuga dalla realtà, sono grata dunque agli animatori per questo. E oggi sono felice di essere qua sul treno con tutti loro. Ho scritto anche io una storia che parla di un angelo e un demone che si aiutano. Una storia romantica, mi piace!”.
Scrivere e leggere, passioni che accomunano tutti i giovani passeggeri delle otto carrozze. Qualcuno ha scoperto la poesia per curiosità, come Perla, che frequenta il liceo artistico del Valdarno e ha partecipato al concorso Von Rezzori solo per provare. “Ho parlato di un hikikomori, coloro che decidono di chiudersi in casa e ritirarsi dalla vita sociale. Mi sono immedesimata e ho cercato di immaginare cosa provasse”.
L’animazione dell’Archivio dei diari a bordo
Sul vagone 5 per tutto il viaggio si è dipanata l’attività di animazione a cura della Fondazione Archivio diaristico nazionale che con il gruppo dei lettori DiMMI, ha messo a disposizione dei viaggiatori 5 testimonianze di diari di migranti. “Abbiamo scelto di perseguire una lettura diversa – speiga Natalia Cangi di DiMMI – per raccogliere impressioni sul senso delle migrazioni e tante le riflessioni che sono emerse perché tutti coloro che hanno partecipato lo hanno fatto molto seriamente, immergendosi nelle storie e nei pensieri di chi aveva scritto le pagine di diario.”