Dal 5 settembre 2025 a febbraio 2026, tra Firenze, Scandicci e Sesto Fiorentino, il Teatro delle Donne conferma il suo ruolo di laboratorio e avamposto della drammaturgia contemporanea, con un’attenzione particolare alle autrici, ai giovani autori e ai temi che attraversano la società di oggi.
Un cartellone che intreccia memoria civile, attualità e sguardo al futuro, confermando il Teatro delle Donne come punto di riferimento per l’innovazione scenica.
“A oltre trent’anni dalla sua fondazione – ha dichiarato la Presidente del Teatro delle Donne Cristina Ghelli – il Teatro delle Donne può vantare sicuramente dei successi nella diffusione di testi di autrici donne e di spettacoli contro la violenza di genere. Meno evidenti i risultati sul fronte della direzione dei teatri, nessun teatro nazionale è diretto da una donna, nei luoghi di potere che riguardano la cultura e lo spettacolo sono presenti pochissime donne. Sul fronte della diffusione dell’immagine del corpo delle donne invece si registrano addirittura dei passi indietro, non vedo come altrimenti si potrebbero chiamare la diffusione a loro insaputa di immagini di donne nude su siti e chat creati da uomini proprio per irridere il corpo delle loro mogli, compagne o colleghe, o di donne pubblicamente conosciute come politiche e attrici. Si tratta in genere di immagini rubate, contraffatte, lo scopo è l’umiliazione delle donne oggetto di queste attenzioni, un fenomeno da cui dobbiamo imparare a difenderci, sollecitando anche le istituzioni e la legge a farlo. Perché gli unici a doversi vergognare sono i fondatori di questi siti e di queste chat”.
Il programma – sostenuto dal Comune di Firenze, dalla Regione Toscana e da Fondazione CR Firenze – si apre con due debutti all’aperto nell’ambito di Avamposti 025: Canto per Francesca di Cetta Brancato con Elena Arvigo (5 settembre, Palazzo Medici Riccardi), dedicato a Francesca Morvillo, e L’Oriana della Fallaci con Carola Stagnaro (6 settembre, Villa Vogel).
Dal 12 settembre il cartellone si sposta al Teatro Goldoni di Firenze, nuova “casa” del Teatro delle Donne, inaugurata con la prima nazionale de La sorella di Elvis di Angela Antonini.

I momenti clou
La chiave a triangolo di Alessandro Libertini (21 settembre), Dieci modi per morire felici di Emanuele Aldrovandi (27 settembre, con seminario il 28).
Sperduti – Perduts di Ramon Madaula (prima nazionale, 10-12 ottobre, Teatro delle Limonaia), La patente di Pirandello, regia Krypton (17-19 ottobre).
A novembre doppia attenzione al tema della violenza: Il labirinto delle emozioni di Filippo Renda (29-30 novembre) e La lunga vita di Marianna Ucrìa di Dacia Maraini (24-25 novembre, anteprima).
Il 6 dicembre arriva Il gioco dell’universo di Maraini con Manuela Kustermann e Maximilian Nisi, seguito da Drago – Opera finale di Gabriele Giaffreda ed Elena Miranda (12-14 dicembre, prima assoluta).
Il 2026 si apre con due ospitalità di rilievo: Il Dio dell’acqua del Gruppo della Creta (16-17 gennaio) e Miracolo a Crotone di Saverio La Ruina (26 febbraio, anniversario del naufragio di Cutro).
Accanto agli spettacoli, il Teatro delle Donne rilancia la Scuola Nazionale di Scrittura Teatrale, incontri con gli artisti, spazi libri e, per i più piccoli, la rassegna Favole & Merenda alla Biblioteca di Scandicci.
