Il Museo Novecento di Firenze amplia la propria vocazione alla sperimentazione presentando nel nuovo Giardino delle Leopoldine un progetto dedicato alla ricerca sonora contemporanea, grazie a due nuove collaborazioni con il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e la Scuola di Musica di Fiesole.
Nel cortile del complesso delle Leopoldine è stato installato un impianto Glauk Sound, finanziato da Tofani Dreams, tecnologia che trasforma le superfici architettoniche in diffusori acustici capaci di generare un suono avvolgente, uniforme e integrato nell’ambiente.
Grazie ai trasduttori applicati su materiali come pietra, vetro e legno, l’intero giardino diventa una cassa armonica naturale, offrendo un’esperienza di ascolto unica nel suo genere.
La partnership con il Maggio Musicale mette a disposizione del pubblico una selezione quotidiana di registrazioni d’archivio: opere e concerti scelti da un “menù del giorno” che i visitatori potranno ascoltare nel cortile e nel loggiato.
Il Premio della Scuola di Musica di Fiesole
Parallelamente, la collaborazione con la Scuola di Musica di Fiesole dà vita a un premio per giovani compositori, volto a produrre creazioni originali ideate per il sistema Glauk Sound.
Sono stati premiati quattro giovani compositori: Simona Iuorio con la composizione “Flow”, Diego Medelin con “Zytas Fiba”, Francesco Sottile con “ASPIS” e Lorenzo Fazzini con “LIFE: A Tale told by an House full of Objects”.
Con questo progetto ideato dal direttore Sergio Risaliti, il Museo Novecento conferma la propria identità di luogo multidisciplinare capace di coniugare ricerca, formazione e nuove forme di ascolto, offrendo alla comunità un’esperienza culturale inedita e profondamente immersiva.
“Il Giardino delle Leopoldine continua a crescere e a germogliare. – ha detto Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento – Dopo la riqualificazione del cortile del Museo Novecento, con la piantumazione di alberi e arbusti realizzata in collaborazione con Haley Mellin, pittrice e attivista di livello internazionale, oggi inauguriamo un nuovo capitolo. Si attiva un progetto che per noi rappresenta una doppia frontiera, che conferma quanto il Museo Novecento si stia configurando sempre di più come un luogo di formazione, produzione e valorizzazione. Nasce il Giardino Musicale, in collaborazione con Glauk Sound, azienda leader a livello mondiale con un brevetto che trasforma le superfici architettoniche e i materiali (legno, pietra, vetro, terra, acqua) in diffusori acustici capaci di realizzare un suono avvolgente nell’ambiente. Il suono si diffonde in ogni punto del chiostro trasformandolo in una dimensione liquida come di una grande bolla sonora. Ma non ci siamo fermati qua, da questo progetto prenderanno vita due nuovi percorsi sperimentali, grazie a una virtuosa alleanza con istituzioni prestigiose a livello mondale come il Maggio Musicale Fiorentino e la Scuola di Musica di Fiesole. L’interdisciplinarità, che dalle avanguardie fino al Rinascimento ha sempre guidato le migliori ricerche artistiche, torna qui al centro della nostra missione. Voglio ringraziare Alberto Tofani, il sovrintendete Carlo Fuortes de Teatro del Maggio Fiorentino, tutti i suoi collaboratori, Anna Meo e Andrea Portera della scuola di Musica di Fiesole e i giovani compositori assieme all’Assessore Bettarini che ha accolto e sostenuto questi nuovi progetti del Museo Novecento. Un ulteriore ringraziamento allo staff del Museo Novecento, al presidente della Fondazione Mus.e Matteo Spanò e al direttore generale Andrea Bianchi.”

I quattro talenti selezionati dal Premio
1. Simona Iuorio – Flow
Una composizione orchestrale di taglio classico-contemporaneo che prende ispirazione dal flusso dell’acqua come metafora di vita, memoria e trasformazione. Il brano guida l’ascoltatore attraverso un paesaggio sonoro in continuo mutamento, in dialogo ideale con le forme e le suggestioni del Museo Novecento.
2. Diego Medelin – Zytas Fiba
Brano per orchestra d’archi costruito su melodie e canti della tradizione muisca andina. Il tono è contemplativo e intimo, evocando radici ancestrali e paesaggi interiori. La nuova rielaborazione elettroacustica intreccia suoni orchestrali, manipolazioni elettroniche, ambienti naturali dei páramos e canti indigeni, fondendo tradizione e tecnologia in un’esperienza immersiva.
3. Francesco Sottile – ASPIS
Opera corale in tre movimenti — Lux Aeterna, In Alis, Tempus Originale — che ripercorre il ciclo dell’esistenza: nascita, crescita/sacrificio e morte-rinascita. La morte è interpretata come passaggio trasformativo e non come fine, in un percorso che richiama simbolicamente l’immaginario alchemico.
4. Lorenzo Fazzini – LIFE: A Tale told by a House full of Objects
Composizione acusmatica costruita interamente su registrazioni di oggetti domestici, trasformati in materia sonora. La “Casa” diventa dispositivo narrativo delle tappe della vita — Nascita, Vita, Morte, Finale — attraverso rumori, melodie, ritmi e stratificazioni che sfociano in un epilogo astratto e cosmico. Un viaggio acustico che unisce materia quotidiana e dimensione simbolica.
