Cultura/

Ufo rosa, uova fatali e animali impossibili nella mostra personale di Iacopo Cassigoli

L’esposizione “Un serpente sghembo e guizzante. C’era una volta il Leviatano e altre storie” in corso fino al 7 gennaio nel foyer del Teatrodante Carlo Monni

L’ufino di Giorgio Manganelli, opera di Iacopo Cassigoli

Gli Ufo descritti da Dino Buzzati e Giorgio Manganelli in un’insolita versione rosa e una carrellata di animali impossibili: da Roverandom, il cane alato di J.R.R. Tolkien, le uova fatali di Michail Bulgakov e il temibile Leviatano. È il “serpente sghembo e guizzante” a rubare le luci della ribalta nella mostra di Iacopo Cassigoli in corso nel foyer del Teatrodante CarloMonni di Campi Bisenzio fino al prossimo 7 gennaio 2026.

Nella programmazione natalizia del teatro, all’interno di un cartellone ricco di spettacoli per le famiglie e laboratori per i più piccoli, ben si cala la mostra “Un serpente sghembo e guizzante. C’era una volta il Leviatano e altre storie” di Iacopo Cassigoli. Un’esposizione in cui ha creduto fin da subito Sandra Gesualdi, direttrice generale della Fondazione Accademia dei Perseveranti.

Il personale racconto illustrato di Cassigoli ripercorre pagina dopo pagina testi letterari e autori legati tutti da un fil rouge. Un mondo a parte popolato di bestie feroci e animali tenerissimi. Una selezione di tavole eseguite a lapis e matite su cartone è “una silloge per immagini” come l’autore l’ha definita.

Il Leviatano di Iacopo Cassigoli

Nella mostra si parte subito con il mito e la favolistica ebraica del Leviatano tra le pagine del Talmud e la raccolta di fiabe selezionate da Elena Loewenthal. Tolkien è protagonista con le tavole dedicate al cane alato Roverandom. C’è spazio per gli autori russi Dostoevskij e Bulgakov nel dittico degli Animali impossibili.

Si passa poi all’Inferno dantesco e la figura di Lucifero e ai testi medievali anglosassoni come la “La navigazione di san Brandano” e “Galvano e il Cavaliere Verde”. Un altro dittico storico/letterario vede fianco a fianco il dipinto di Vlad Ţepeş che ha ispirato Dracula di Bram Stoker e la “contessa sanguinariaErzsébet Bathory.

Si chiude con gli Ufo “rosa” che sembrano appena usciti dalle pagine di Dino Buzzati, Giorgio Manganelli e Carl Gustav Jung. Nel cammino artistico di Cassigoli gli oggetti non identificati sono ormai presenze ricorrenti al pari della raffigurazione dell’uovo che ha sempre affascinato l’artista e che si ritrova anche in questa esposizione.

La mostra si inserisce nel percorso artistico di Cassigoli che lo ha visto protagonista negli anni di esposizioni alla Palazzina Mangani di Fiesole, al Museo della Specola di Firenze e al Museo Marino Marini di Pistoia. Il catalogo della mostra “Un Serpente sghembo e guizzante: c’era una volta il Leviatano e altre storie” è stato curato e pubblicato dall’associazione culturale pistoiese UrsaMaior e inaugura la collana “I Coccodrilli”.

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