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Alluvione, i dati di Confesercenti: 120 le aziende danneggiate

Nelle imprese delle province di Prato, Firenze e Pistoia si contando ancora i danni: una su tre ancora non è in grado di quantificarli e per ora ammontano a 1 milione e 300mila euro

Le aziende danneggiate dall’alluvione

Sono circa 120 le aziende danneggiate dall’alluvione del 2 novembre che ha colpito la Toscana, nei comuni di Prato, Montemurlo, Carmignano, Vaiano, Cantagallo, Campi Bisenzio e Quarrata. Sono questi i numeri raccolti da Confesercenti, come ha reso noto ieri il presidente di Confesercenti Prato Stefano Bonfanti, all’assemblea annuale dei soci dell’associazione.

Danni: la stima provvisoria è di 1,3 milioni

“In base alle nostre ricerche che si sono concentrate sulla nostra base associativa – ha spiegato Bonfanti – circa il 30% delle aziende ancora non è in grado di quantificare con esattezza l’importo dei danni”, mentre per chi ha provato a stimarli, “l’importo complessivo ammonta a circa 1 milione e 300 mila euro. Delle aziende che hanno subito danni il 10% è stata costretta a interrompere completamente l’attività, il 40% soltanto parzialmente, il restante 50% ha continuato a rimanere aperta. Soltanto il 17% delle attività ha dichiarato di aver bisogno di ricorrere alla cassa integrazione”.

Tra i presenti all’assemblena di Confesercenti a Prato anche Fausta Bergamotto, sottosegretaria al ministero delle Imprese e del Made in Italy, il governatore Eugenio Giani, Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana e il sindaco Matteo Biffoni.

“Confesercenti – ha detto Bonfanti – chiede dunque alle amministrazioni locali la possibilità per le imprese, i negozi e gli artigiani danneggiati di poter usufruire, per un periodo temporale non breve, dell’esclusione delle imposte comunali”, e al Governo “che si proceda con il riallineamento dell’Isa, gli indici sintetici di affidabilità fiscale per tre anni”.

Le richieste di Confesercenti per aiutare le imprese

Inoltre per Confesercenti Prato è indispensabile prevedere anche diverse forme di aiuto alle imprese, come la possibilità di utilizzo del meccanismo del credito d’imposta per i costi di sostituzione e ripristino di macchinari, attrezzature, beni strumentali delle imprese danneggiate, oppure posticipare quantomeno al 30 giugno le scadenze tributarie di  novembre e dicembre prevedendo inoltre la possibilità di rateizzazione in 12 mesi a partire da aprile 2024. E ancora abbattere i debiti tributari e contributivi delle imprese alluvionate, sospendere le rate dei mutui e dei finanziamenti per almeno 12 rimodulazione al rialzo dei tassi di interesse e senza riclassificazione del rating di rischio per le aziende richiedenti, prevedere adeguati risarcimenti per i danni subiti, con procedure snelle e il più possibile rapide e anche prevedere forme di risarcimento per il mancato guadagno per tutte le imprese.

Per Bonfanti è necessario anche prevedere la “detassazione totale e senza massimali dei sussidi occasionali, erogazioni liberali e altri benefici concessi a favore di lavoratori dipendenti colpiti dall’alluvione. Molte imprese infatti vorrebbero aiutare i propri dipendenti colpiti dall’alluvione a ripartire, sistemando casa o riacquistare il mezzo con cui recarsi a lavoro, ma senza una specifica normativa questa erogazione subirebbe una cospicua tassazione”.

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