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Gli “Alberi in versi” di Penone arrivano alla Galleria degli Uffizi

Fino al 6 ottobre la mostra disseminata lungo il percorso della Galleria.  Un omaggio a Dante nell’anniversario della sua morte

Penone

“Alberi in versi”, quelli della Divina commedia  – “albero che vive della cima” (Paradiso, 18: 28-30) – , ma anche l’essenza stessa della storia Giuseppe Penone, esponente dell’Arte Povera. Dal 6 luglio fino al 6 ottobre ecco la mostra  dell’artista nella Galleria degli Uffizi di Firenze. Si tratta di oltre trenta opere, tra sculture, installazioni, disegni e incisioni, disseminate lungo il percorso della Galleria.

Oltre a costituire un omaggio al Sommo Poeta nei settecento anni dalla morte, l’albero è da sempre per Penone archetipo della scultura e insieme materia viva, simile a quella del corpo umano. Le piante sono anche il comune denominatore di un’indagine sul rapporto ambivalente tra interno-esterno, positivo-negativo, umano-vegetale, arte-natura. Al principio di “inverso” sono strettamente legate le tecniche utilizzate dall’artista, il calco e l’impronta: questi processi implicano infatti il contatto, grazie al quale corpi e materie differenti si scambiano forma e sostanza.

Il percorso della mostra, scelto dall’artista stesso, inizia con opere della fine degli anni Sessanta fino alla più recente, realizzata nel 2020. La rassegna, era stata anticipata il 25 marzo scorso, dall’inaugurazione in piazza della Signoria della monumentale installazione di acciaio e bronzo di oltre 22 metri.

Abete di Penone in piazza Signoria

“Alberi inversi sono i flussi vitali – ha spiegato l’artista Giuseppe Penone –. Innalzano i vegetali del mondo che si avvitano nell’aria attratti dalla luce, sono i turbinii dell’acqua e della materia che precipita verso il centro della terra, sono presenti nelle spirali delle colonne di Santa Maria del Fiore, sono i pensieri che formano la memoria del nostro vissuto, radici che alimentano il nostro corpo”. Per il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt “l’arte di Penone invita a una riflessione filosofica sulla natura del tempo. Le opere dell’artista evocano i processi di crescita lunghi e lenti degli alberi e del mondo vegetale e pars pro-toto si configurano come un intervento e una traccia creativa dell’umanità nell’ambiente che ci circonda”

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