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Si svela il Pavimento del Duomo di Siena: un viaggio nella bellezza

Dal 17 agosto al 7 ottobre torna visibile per intero il pavimento della Cattedrale di Siena, un capolavoro marmoreo a cui hanno lavorato per cinque secoli grandi artisti.

In questa estate surreale, in cui non si corre il Palio come non accadeva dal 1944, Siena però mantiene viva una delle tradizioni più amate dai suoi visitatori: la scopertura dello splendido pavimento del Duomo, che per la maggior parte dell’anno rimane appunto coperto per due terzi con alcuni pannelli speciali, che lo proteggono dal calpestio dei fedeli.
Da oggi infatti l’Opera della Metropolitana di Siena scopre il capolavoro marmoreo a cui nel corso dei secoli hanno lavorato alcuni tra i più importanti artisti senesi e non solo.
Fino al 7 ottobre con un cammino sicuro, nel rispetto dei protocolli di sicurezza anti-Covid, si potrà vivere dentro la cattedrale senese una vera immersione nella bellezza, ammirando le tarsie di quello che Vasari definì “il più bello, grande e magnifico” pavimento che fosse mai esistito.

Un capolavoro collettivo

Il pavimento è il risultato di un complesso programma iconografico realizzato attraverso cinque secoli, a partire dal Trecento fino all’Ottocento. È composto da oltre 60 scene, i cui cartoni preparatori sono stati realizzati da grandi artisti come cui il Sassetta, Domenico di Bartolo, Matteo di Giovanni, Domenico Beccafumi, oltre che dal maestro umbro Pinturicchio, autore nel 1505 del celebre riquadro con il Monte della Sapienza.
Il percorso si apre con l’iscrizione d’ingresso, davanti al portale centrale, un invito a entrare “castamente” nel Virginis templum, la casa di Maria, testimonianza del forte legame che i cittadini senesi hanno da secoli con la loro patrona.

 

La strage degli Innocenti

Un percorso verso la Sapienza

Pinturicchio firma anche la tarsia dedicata alla personificazione della Fortuna, rappresentato come una fanciulla svestita che tiene da una parte una cornucopia e dall’altra una vela gonfiata dal vento. Tra le scene più belle incise nel pavimento c’è la Strage degli innocenti realizzata da Matteo di Giovanni, una scena di violenza che vede al centro una madre disperata che stringe il suo bambino al seno. Splendide anche le scene dedicate a Mosè sul Sinai e durante il sacrificio di Isacco del Beccafumi.
Le tarsie del pavimento nascondono un allegoria: il visitatore è invitato a percorrere la strada che porta alla Sapienza, superando le difficoltà. Ad aprire il percorso è Ermete Trismegisto, la prima tarsia che si incontra una volta entrati, e insieme alle Sibille simboleggia la conoscenza terrena, che termina proprio sul Monte della Sapienza di Pinturicchio.

Vasari lo definì “il più bello, grande e magnifico” pavimento che fosse mai esistito

Visite guidate e percorsi speciali

Tra i servizi offerti quest’anno ci sono anche le visite guidate durante le quali professionisti del settore, in varie lingue,
condurranno i visitatori alla scoperta di questo straordinario capolavoro.
In occasione della scopertura del pavimento del Duomo sarà possibile ammirare le tarsie lignee di Fra Giovanni da Verona, eseguite con una tecnica simile a quella del commesso marmoreo, con legni di diversi colori, raffiguranti vedute urbane, paesaggi e nature morte, armadi che mostrano gli scaffali interni con oggetti liturgici.
L’itinerario completo OpaSiPass inoltre consente, oltre la visita del pavimento in Cattedrale, quella al Museo dell’Opera in cui si potranno ammirare, nella Sala delle Statue, i mosaici e le tarsie originali di Antonio Federighi con le Sette età dell’Uomo. Nella Sala dei Cartoni, il cui ingresso fiancheggia la magnifica Maestà di Duccio, è visibile la celebre pianta del pavimento del Duomo delineata da Giovanni Paciarelli nel 1884, che permette di avere un quadro d’insieme delle tarsie e del percorso che, dall’ingresso, conduce fino all’altare maggiore. Il biglietto integrato prevede anche l’accesso alla Cripta, la stanza sotto il pavimento del Duomo e al Battistero.

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