Tutto pronto per la 15a edizione del festival internazionale di fotografia Cortona On The Move, in programma dal 17 luglio al 2 novembre 2025 nel borgo toscano.
“Come Together” è il tema della nuova edizione che attraverso 23 mostre e lo sguardo di 76 artisti da tutto il mondo, dalla Palestina all’Iran, dalla Francia al Canada, dagli USA alla Russia, dall’Ucraina all’Italia, esplorerà gli spazi tra le rotture e le riparazioni, tra il conflitto e l’unità, dando valore ai processi di guarigione e trasformazione e cercando nuovi modi per superare le fratture sociali, politiche ed economiche che segnano il nostro mondo.
“Come Together sarà bello, ma anche crudo, disordinato e ruvido. Si tratta della forza e del coraggio che ci spingono a tentare di ricucire le relazioni incrinate, sia all’interno delle famiglie, sia attraverso i confini, sia nel silenzioso e disperato tentativo di riconciliarsi con il proprio io. Osservando storie in cui la guarigione è possibile, anche se incompleta e imperfetta, “Come Together” offre una visione del mondo non solo così com’è, ma anche come potrebbe essere” afferma Paolo Woods, Direttore artistico di Cortona On The Move.
Cortona On The Move si svolge dal 2011 in Toscana, e anno dopo anno è diventato un punto di riferimento della produzione fotografica a livello internazionale, per fotografi, curatori, autori, critici, oltre che per il pubblico.
Ogni edizione del festival porta avanti una ricerca sull’evoluzione del linguaggio fotografico, privilegiando sempre più̀ la produzione e la realizzazione di contenuti originali e inediti.
Per accogliere tutte le mostre del festival, sono state scelte numerose location diffuse su tutto il territorio di Cortona. Accanto alle sedi delle passate edizioni, quali Palazzo Baldelli, la Fortezza del Girifalco, la Stazione C nei pressi della stazione ferroviaria di Camucia-Cortona, il cortile di Palazzo Casali, la Via Crucis, le scale mobili e Largo Beato Angelico, si aggiungono quest’anno il Parco Archeologico del MAEC, i Giardini del Parterre e il Lago di Montepulciano.
Il “clou” della manifestazione sarà, come ogni anno, nell’Opening del festival (17- 20 luglio), quando si danno appuntamento a Cortona i più grandi esperti nazionali e internazionali del mondo della fotografia, impegnati in eventi, presentazioni, talk e workshop.

Cortona On The Move: 23 mostre tra guerra, distanza, famiglia e riconciliazione
Il programma dell’edizione 2025 di Cortona On The Move è composto da ben 23 mostre.
Alfredo Jaar, tra gli artisti più impegnati del nostro tempo nell’indagare gli squilibri di potere e il divario sociopolitico, per Cortona On The Move ha prodotto con Photo Elysée, Museo per la Fotografia di Losanna la mostra originale Inferno & Paradiso, in cui 20 tra i più grandi fotoreporter di oggi sono stati invitati a selezionare due immagini dal loro archivio: la più straziante e quella che ha dato loro più gioia.
Anche la mostra di Christopher Anderson & Marion Durand dal titolo Family Trilogy è stata concepita appositamente per il festival e interpreta il tema Come Together da una prospettiva personale e autobiografica, in un tentativo di riconciliazione tra il punto di vista del fotografo e quello della sua famiglia.
Il progetto Order/Chaos — Photographs of American Groups 1865-1965, anch’esso realizzato per il festival di Cortona, è una selezione di fotografie dalla collezione W.M. Hunt / Collection Blind Pirate e comprende immagini che ritraggono gruppi di americani nelle situazioni più disparate.
Di distanza, ricostruzione del senso di appartenenza e volontà di preservare i legami parla invece la mostra Distance & Belonging dell’artista palestinese Taysir Batniji che, attraverso tre progetti – Home Away From Home, Disruptions e At Home, Elsewhere – mette in scena una riflessione sulle nozioni di esilio, appartenenza, identità e memoria.
Distanza e riconciliazione con le proprie origini sono anche al centro del progetto Ordinary Grief della fotoreporter e artista irano-canadese Parisa Azadi la quale, nel 2017, dopo 25 anni di vita in Canada, è tornata in Iran per intraprendere un percorso di recupero della propria identità.
La riconciliazione è il tema centrale anche della mostra dell’artista Jan Banning Blood Bonds: Reconciliation in Post-Genocide Rwanda, realizzata con il contributo di Mondriaan Fund e inerente il genocidio del 1994 nel paese africano, che ha causato 800.000 vittime.
La guerra e le sue drammatiche conseguenze sono il fulcro del progetto del fotografo ucraino Vic Bakin dal titolo Epitome, una raccolta di cicatrici, visibili e invisibili, generate dal caos della guerra.
Anche la mostra Short-term, but Long-term dell’italiano Federico Vespignani parla di guerra, ma lo fa attraverso oltre 300 screenshot tratti da app di incontri, in cui soldati dell’IDF di stanza a Gaza pubblicano selfie e ritratti di se stessi come immagini di profilo, nel mezzo della distruzione circostante. A colpire è il divario tra i normali desideri dei giovani soldati e l’orrore che si intravede sullo sfondo, che mostra quanto sia degradante la guerra, sia per chi la fa sia per chi la subisce.
La mostra L’occhio coloniale, realizzata in collaborazione con Archivio Storico Luce, Archivio Memorie Coloniali-MOXA e la scrittrice etiope-americana Maaza Mengiste, riflette sul rimosso passato coloniale italiano e sul ruolo della fotografia come strumento di propaganda e controllo. Attraverso immagini ufficiali, testimonianze private e un album ritrovato, si ricostruisce una memoria visiva complessa e spesso taciuta.

L’interpretazione di Come Together come futuro più equo e condiviso è invece affidata ai cinque fotografi – Cosimo Calabrese, Valeria Cherchi, Eleonora D’Angelo, Giulia Parlato e Roselena Ramistella – del progetto Cronache d’acqua – Immagini dal Sud Italia, secondo capitolo della produzione di Cortona On The Move in partnership con Intesa Sanpaolo e Gallerie d’Italia con il contributo editoriale di Green & Blue. I fotografi raccontano 10 storie che rivelano fratture sociali e ambientali, così come i tentativi di ricostruire legami, generare nuova consapevolezza e trasformare le difficoltà in occasioni di dialogo.
Sempre di crisi climatica parla il progetto Atlas of the New World di Edoardo Delille & Giulia Piermartiri, ideato e realizzato in partnership con at – autolinee toscane, che dal 2021 sostiene e produce progetti fotografici in partnership con Cortona On The Move. Atlas of the New World, vincitore della XX edizione del Premio Amilcare G. Ponchielli, realizzato in collaborazione con GRIN – Gruppo Redattori Iconografici Nazionale e con il supporto di WeWorld Onlus e MAD Murate Art District Firenze, è una mappa visiva dei paesaggi trasformati dalla crisi climatica, che vuole essere sia monito di ciò che rischiamo di perdere sia manifesto per ripensare il presente.
La natura, il legame con l’uomo e il vivere selvaggio sono protagonisti del progetto Simona Kossak: Born to Be Wild, che raccoglie gli scatti del fotografo Lech Wilczek. Kossak è stata una biologa, ecologa e professoressa polacca specializzata in Scienze forestali, rinomata per il suo impegno nella protezione degli ecosistemi naturali in Polonia. Quando si trasferì nella foresta di Białowieża, incontrò Lech, fotografo di Varsavia, anche lui in fuga dalla città di Cracovia. Diventarono coinquilini involontari, poi scoppiò l’amore, che durò 36 anni, durante i quali i due si dedicarono al bosco che avevano intorno. La casa si riempì di presenze straordinarie, un corvo che rubava cappelli e portafogli, una volpe che dormiva ai piedi del letto, due alci che scelsero Simona come madre, un cinghiale che la seguiva ovunque e una lince orfana accolta come una figlia, in un legame con la natura dolce e indomabile.
E’ un progetto collaborativo quello portato a Cortona dall’artista inglese Patrick Waterhouse con il lavoro Restricted Images – Made with the Warlpiri of Central Australia, esposto ai Giardini del Parterre. Come descritto nel titolo, Waterhouse si è recato nei territori del gruppo indigeno Warlpiri in Australia per sottoporre agli aborigeni documenti d’archivio sulla storia colonialeaustraliana, invitandoli a reinterpretare il materiale attraverso la tecnica tradizionale aborigena della pittura a punti. Ne risulta un lavoro che mette a confronto la narrativa coloniale con la storia aborigena, iniziata più di 60.000 anni fa.
Tra i progetti realizzati in partnership, quello in collaborazione con Medici Senza Frontiere porta a Cortona l’artista Yael Martínez con la mostra Echoes of Uncertain Silence, che documenta la condizione di coloro che, lungo la rotta migratoria in Messico, affrontano un percorso di guarigione fisica e ricostruzione interiore. MSF fornisce supporto medico e psicologico alle persone che vivono in questa situazione di stallo e contribuisce a costruire una comunità inclusiva che mette in contatto i migranti con la popolazione locale, punto di partenza del lavoro di Martínez.
Infine, per celebrare i 15 anni di Cortona On The Move, il festival ha scelto di “dedicarsi” la mostra 15 anni insieme: 28 immagini, due per ogni edizione passata, saranno esposte in due location diverse per creare un racconto visivo del cammino tracciato.

L’elenco completo di tutte le mostre
Alfredo Jaar – Inferno & Paradiso. Coprodotta in collaborazione con Photo Elysée, Museo per la Fotografia, Losanna
Christopher Anderson & Marion Durand – Family Trilogy
Taysir Batniji – Distance & Belonging
L’occhio coloniale. In collaborazione con Archivio Storico LuceArchivio Memorie Coloniali-MOXA, Maaza Mengiste
Pia-Paulina Guilmoth – Flowers Drink the River
Jan Banning – Blood Bonds: Reconciliation in Post-Genocide Rwanda.
Simona Kossak: Born to Be Wild. Photographs by Lech Wilczek
Order/Chaos – Photographs of American Groups 1865-1965 – W.M.Hunt / Collection Blind Pirate
Patrick Waterhouse – Restricted Images – Made with the Warlpiri of Central Australia
Federico Vespignani – Short-term, but Long-term
Parisa Azadi – Ordinary Grief
Mika Sperling – I Have Done Nothing Wrong
Vic Bakin – Epitome
Ray Banhoff – Supersosia
Cronache d’acqua – Immagini dal Sud Italia. Una produzione di Cortona On The Move in partnership con Intesa Sanpaolo e Gallerie d’Italia
Edoardo Delille & Giulia Piermartiri – Atlas of the New World. Ideato e realizzato in partnership con at – autolinee toscane. Progetto vincitore del Premio Amilcare G. Ponchielli – XX edizione. In collaborazione con GRIN – Gruppo Redattori Iconografici Nazionale. Con il supporto di WeWorld Onlus e MAD Murate Art District Firenze
Yael Martínez – Echoes of Uncertain Silence. Con Medici Senza Frontiere lungo la rotta migratoria in Messico
Maria Abranches – Maria. Progetto vincitore della terza edizione di COTM Award
15 anni insieme / 15 Years Together
Maya Valencia – Ca Sa Padrina — Letter to my Grandmother’s House. In collaborazione con Institut d’Estudis Baleàrics
Laura Pannack – Valdichiana On The Move. Progetto ideato per VALDICHIANA2025 Capitale toscana della cultura
Eleonora Agostini – Revolve. In collaborazione con Accademia Etrusca di Cortona e MAEC
Sosta Palmizi – il Cortile 1985-2025
