Si è svolta mercoledì 7 maggio sera la cerimonia di premiazione dei David di Donatello, il più importante riconoscimento cinematografico italiano, arrivato all’edizione numero 70. Un premio che, a partire dalla statuetta che lo rappresenta, è da sempre legato a Firenze e alla Toscana.
Il premio, considerato l’Oscar del cinema italiano, nato intorno alla metà degli anni ’50 del ‘900, è infatti intitolato alla celeberrima statua in bronzo di Donatello, il David, realizzata intorno alla metà del ‘400 su commissione di Cosimo il Vecchio de’ Medici e oggi conservata al Museo Nazionale del Bargello di Firenze, ammirata ogni giorno da decine di turisti, che accorrono da ogni parte del mondo per ammirarla.
Non a caso, dal 2024, si svolge a Firenze un’edizione speciale del premio, attribuito dall’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, destinato alle giovani promesse del cinema italiano: si tratta del “David Rivelazioni Italiane – Italian Rising Stars”, organizzato in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana, la cui premiazione si è svolta lo scorso 29 marzo, nella sede della Regione Toscana.
Relazioni, legami, relazioni che sembrano essere sempre più serrati e stretti. Non a caso l’edizione di quest’anno dei David è stata condotta dall’attrice fiorentina Elena Sofia Ricci, spalleggiata dal noto cantante Mika, dopo che per alcune edizioni a condurla era stato un altro toscano doc, il mattatore tv Carlo Conti.
E a salire sul palco dello studio 5 di Cinecittà, per ritirare l’ambita statuetta, è stato un fiorentino importante, il costumista pluripremiato Massimo Cantini Parrini, in lizza per aver creato i costumi di scena del film Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta.
Grande trionfo per l’esordiente Tecla Insolia, premiata come Migliore Attrice Protagonista per il film L’arte della gioia di Valeria Golino. L’attrice, toscana d’adozione, avendo vissuto per molti anni a Piombino, era candidata anche nella sezione Migliore Attrice Non Protagonista, per il film Familia, di Francesco Costabile, dove ha realizzato – pur non vincendo la statuetta – un’intensa interpretazione, in un film che affronta il tema della violenza domestica.
E sempre Tecla Insolia è salita, a fine serata, sul palco dei David 70, insieme al gruppo dei vincitori dei “David Rivelazioni Italiane – Italian Rising Star”, dal momento che proprio lei, insieme a Celeste Dalla Porta, Carlotta Gamba, Matteo Oscar Giuggioli, Federico Cesari e Emanuele Palumbo, è stata tra i vincitori di quest’anno, ricevendo il cosiddetto “Davidino” dalle mani del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.
Da segnalare, inoltre, la vittoria di un altro toscano, Santoro Domingo, che insieme ad Aldo Signoretti si aggiudica la statuetta nella sezione Miglior Acconciatura per il film Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta.