Cultura/

Il Volto Santo torna visibile dal 13 settembre: finito il lungo restauro che ha restituito l’originale splendore

Il momumentale crocifisso ligneo rimarrà esposto fino all’estate 2026 nel cantiere nella Cattedrale di Lucca per poi essere ricollocato nel tempietto marmoreo di Matteo Civitali che dal 1484 lo ospita

volto-santo - © Opificio pietre dure

Il monumentale crocifisso ligneo conservato da oltre mille anni nella Cattedrale di Lucca, datato al IX secolo, dal 13 settembre 2025 tornerà visibile dopo il lungo restauro iniziato nel gennaio 2022. Il Volto Santo fu tra le icone più celebri e venerate nel Medioevo in tutta Europa, perché creduto vera immagine di Cristo scolpita dal discepolo Nicodemo e completata per intervento divino.

Un lavoro complesso che ha portato alla luce la bellissima policromia celata da una tinta scura che lo ricopriva totalmente. Il restauro, interamente finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, è stato promosso dall’Ente Chiesa Cattedrale di San Martino e diretto dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.

Dal 13 settembre, il mese tradizionalmente dedicato dalla città di Lucca ai solenni festeggiamenti in onore della Santa Croce, sarà possibile vederlo, per la prima volta, dopo la fine del restauro. Il Volto Santo rimarrà esposto fino all’estate 2026 nel cantiere di restauro nella Cattedrale per poi essere ricollocato nel tempietto marmoreo di Matteo Civitali, che dal 1484 lo ospita.

Il Volto Santo prima del restauro, foto di Luca Lupi

Il programma del 13 settembre

La mattina del 13 settembre, dalle ore 10, si terrà la cerimonia di restituzione del Volto Santo, aperta a tutta la comunità, con la preghiera e la benedizione di Mons. Paolo Giulietti, Arcivescovo di Lucca.

Ci sarà l’intervento introduttivo a cura di Opificio delle Pietre Dure di Firenze e Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Lucca, Massa Carrara e Pistoia. A seguire, cerimonia di restituzione del Volto Santo con la preghiera e benedizione.

Il restauro

La rimozione dello strato superficiale scuro dalla croce ha rivelato una ricca storia: numerosi strati di ridipinture hanno cambiato sensibilmente l’aspetto del manufatto nel corso del tempo. L’originaria decorazione presentava una alternanza di fasce di colore rosso (cinabro), blu (lapislazzuli) e porpora (lacca rossa), alcune impreziosite da motivi decorativi in bianco e blu.

La cromia è stata poi coperta da più strati di azzurrite, che hanno conferito alla croce il colore azzurro con il quale è raffigurata nelle prime rappresentazioni note di epoca trecentesca.

La rimozione dello strato superficiale scuro ha rivelato sul braccio verticale della croce tracce molto deteriorate delle due lettere “Alfa” e “Omega”, simbolo cristologico, presenti anche sullo strato più antico di azzurrite, realizzate in foglia d’oro e conservatasi in buone condizioni.

I più popolari su intoscana
intoscana
Privacy Overview

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.