Il livello del nuoto italiano continua a salire, dopo la vittoria del medagliere agli Europei in vasca corta di Lublino, la terza giornata degli Assoluti Frecciarossa allo Stadio del Nuoto di Riccione lo conferma in modo brillante. Nella piscina di via Monte Rosa i riflettori si accendono tutti su Lisa Angiolini, protagonista di una prestazione che entra di diritto nella storia della rana italiana.
La 30enne senese si prende il titolo nei 200 rana e firma un clamoroso record italiano in 2’18”92, diventando la prima donna del nostro Paese a scendere sotto il muro dei 2’19. Cancellato così il 2’19”17 di Francesca Fangio, oggi seconda in 2’21”01. Una gara condotta con coraggio, testa e velocità: passaggio in 1’06”86 e un ultimo 50 da sprinter, chiuso in 36”21. Netto anche il miglioramento del suo primato personale, il 2’21”92 nuotato nel 2024 a Livorno.
“Da quando ho rinunciato agli Europei di Lublino per la febbre — racconta una commossa Angiolini — avevo in testa solo gli Assoluti. Mi sentivo bene in acqua e volevo prendermi qualcosa di importante. Questo record è stupendo e ripaga anni di lavoro“.
Sul podio con lei sale anche l’umbra Lucrezia Mancini (Spoleto Nuoto), terza in 2’22”41. Con questo crono, Angiolini sarebbe stata bronzo agli ultimi Europei, dietro a Anna Elendt (2’18”16) e Angharad Evans (2’18”90). Un ulteriore segnale del suo ingresso definitivo nell’élite continentale.

Chi è Lisa Angiolini: la rana italiana che non ha mai smesso di crescere
Classe 1995, nata a Poggibonsi e cresciuta agonisticamente nella Virtus Buonconvento, Lisa Angiolini è oggi una delle certezze della rana azzurra. Eppure la sua storia non è quella di un talento predestinato: è il racconto di una salita costante, fatta di studio, osservazione, e la pazienza di chi sa trasformare ogni gara in un passo in avanti.
La sua avventura in piscina inizia a due anni e mezzo, per volere della madre, che voleva farle imparare a nuotare per affrontare il mare senza timore. Da allora Angiolini non ha più smesso: dai corsi, all’agonismo, fino al professionismo che l’ha portata a vestire i colori dei Carabinieri e a diventare una colonna della nazionale.
Negli anni si è ritagliata spazio in un settore — quello della rana femminile italiana — dominato da grandi nomi. “Prima degli Europei non mi sentivo dentro il trio Pilato-Castiglioni-Carraro“, raccontava nel 2022 proprio ad intoscana.it. “Spero che ora si ricordino che il trio è diventato un quartetto“. Oggi quel quartetto lo guida, in un periodo di forte cambio generazionale nella nazionale di nuoto e nelle distanze della rana.
Il suo stile si è evoluto grazie a un metodo quasi artigianale: studiare le altre, carpire dettagli, perfezionarsi un po’ alla volta. Ammira Federica Pellegrini “come tutti“, e Katinka Hosszù per la capacità di gareggiare ovunque senza tirarsi mai indietro.
Il salto internazionale arriva nel 2021 agli Europei di Budapest, poi l’anno d’oro del 2022: doppio oro nei 50 e 100 rana ai Giochi del Mediterraneo di Orano, argento europeo nei 100 rana a Roma, staffette comprese. Una crescita che diventa maturità nel 2024 con la vittoria ai Campionati Assoluti nei 100 rana e il pass per le Olimpiadi di Parigi. Fuori dall’acqua è apprezzata per la sua umiltà e per il rapporto con i giovani del suo club, sempre pronta a offrire consigli e a ricordare che nulla arriva per caso.

Un record che vale un percorso
Il 2’18”92 di Riccione non è soltanto un nuovo primato italiano: è il simbolo della determinazione di Lisa Angiolini. Un risultato che racconta anni di lavoro silenzioso, la capacità di rialzarsi anche quando la febbre ferma un Europeo, e la voglia di non smettere mai di crescere.