Musica/PODCAST

Stefano Edda Rampoldi, l'”irregolare” della musica italiana

NELLA RACCOLTA: Parole e musica

Stefano “Edda” Rampoldi ha fatto la storia della musica italiana. Classe ’63 nella sua “prima vita” ha realizzato ben cinque dischi con i Ritmo Tribale. Dopo aver lasciato la band nel 1996, nella sua seconda vita ha fatto uso di droghe pesanti. Sono stati anni duri, di crisi personale che fortunatamente sono sfociati in una comunità di recupero. Dopo aver provato a sfondare come costruttore di ponteggi nel 2007 ha iniziato la sua terza vita.

Una folgorante carriera solista che lo ha visto realizzare dischi osannati dalla critica e dai fan come “Semper Biot”, “Odio i vivi” e “Stavolta come mi ammazzerai?”, titolo ispirato alla prima frase pronunciata da Florinda Bolkan nel film “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” di Elio Petri. Nel 2017 realizza uno dei suoi dischi più belli Graziosa utopia, mentre Fru fru è del 2019. Dopo la collaborazione con Gianni Maroccolo, nei prossimi mesi dovrebbe vedere la luce anche il suo nuovissimo disco. Ecco la nostra intervista realizzata nell’estate del 2020.

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