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Cappella Brancacci, restauro con cantiere aperto. Mai così vicini gli affreschi di Masolino e Masaccio

Il pubblico potrà salire sui ponteggi montati dall’Opificio delle Pietre Dure in occasione del restauro della cappella che fa parte dei Musei civici fiorentini

Cappella Brancacci

Non capita tutti i giorni di poter ammirare a distanza ravvicinata i capolavori di Masaccio e Masolino, da febbraio sarà possibile guardare negli occhi Adamo, Eva e tutti i personaggi raffigurati nella Cappella Brancacci nella chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze.

Il pubblico potrà infatti approfittare dei ponteggi montati dall’Opificio delle Pietre Dure in occasione del restauro della cappella che fa parte dei Musei civici fiorentini.

Nel novembre 2020 la Cappella Brancacci è stata sottoposta a un monitoraggio per valutare il suo stato di salute da cui sono emersi alcuni fenomeni di deterioramento del ciclo pittorico.

Si è deciso così di stabilizzare gli affreschi con un intervento di restauro per il quale è stato firmato un protocollo di intesa tra Comune, Soprintendenza e Opificio delle pietre dure.

Il protocollo prevede una prima fase con interventi di analisi e monitoraggio a cura della Soprintendenza, con il coinvolgimento del Cnr, e una seconda fase con il restauro vero e proprio a cura dell’Opificio. Per i lavori di restauro che dureranno un anno ha trovato i finanziamenti la Fondazione Friends of Florence.

A febbraio, dunque i visitatori potranno salire le scale per vedere gli affreschi a pochi centimetri di distanza e ed è prevista anche la realizzazione di uno speciale ascensore per far accedere le persone disabili.

Il ciclo pittorico della Cappella Brancacci è stato realizzato da Masolino e Masaccio tra il 1424 e il 1428 ed è uno degli esempi più rilevanti della pittura del Rinascimento fiorentino.

Vi si raccontano le storie della vita di San Pietro. Sono state attribuite a Masaccio le scene con la Cacciata di Adamo ed Eva, San Pietro in cattedra, San Pietro che risana gli infermi, il Battesimo dei neofiti e la Distribuzione dei beni; a Masolino il Peccato Originale, la Predica di San Pietro, la Guarigione dello storpio e la Resurrezione di Tabita.

Il successo degli affreschi fu immediato il Vasari racconta infatti che i più grandi artisti del tempo, fra i quali Beato Angelico, Leonardo e Michelangelo, si recarono a visitare la Cappella Brancacci, per studiare quella pittura e diventare ‘eccellenti e chiari’.

La Cappella riaprirà a febbraio: venerdì sabato e lunedì dalle ore 10.00 alle ore 17.00, e la domenica dalle ore 13: 00 alle ore 17:00, con obbligo di prenotazione on line o tramite call center (secondo le modalità che saranno indicate sul sito cultura.comune.fi.it)

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