Domenica 25 maggio al PARC Performing Arts Research Centre di Firenze al piazzale delle Cascine si tengono due concerti alla scoperta dei ritmi indiani contemporanei, che chiuderanno Mixité la rassegna a cura di Toscana Produzione Musica dedicata alle sonorità del mondo.
Si parte alle 19.00 con Rimjhim – Il giardino del ritmo: tre dei più autorevoli suonatori di tabla (percussione tradizionale del nord dell’India) in Europa – Francesco Gherardi, Ciro Montanari ed Edward Feldman – al servizio di un esperimento unico: trasportare in ensemble uno strumento da sempre considerato solista, rileggendo la tradizione del Subcontinente con influenze dal Nordafrica e dalla musica improvvisata contemporanea.
Rimjhim – Il giardino del ritmo nasce dalla ricerca di un’identità sonora all’interno di una tradizione orale in continua evoluzione, dove la ricchezza espressiva dei tabla – unita a un vasto repertorio e all’immaginazione dei musicisti – dà vita a paesaggi sonori dove ritmo e voce si fondono, per raccontare immagini su una tela che muta al mutare dei cicli ritmici.
“È rarissimo che dei tablisti lavorino insieme, il tabla è uno strumento solista e molto competitivo. Abbiamo scelto di andare controtendenza facendo un lavoro profondo di rimozione dell’ego, mettendoci l’uno a disposizione dell’altro e portando nel progetto un sentire comune in cui ciascuno di noi rappresenta un diverso colore sulla tavolozza, con la consapevolezza dei rispettivi percorsi e della reciproca complementarietà”, spiega Francesco Gherardi. E prosegue: “Il repertorio che presentiamo fonda le radici nella tradizione ma non si può definire tradizionale. Come indica il titolo del progetto immaginiamo il live come un fiorire delle diverse sfaccettature dei tabla. Abbiamo affinato i nostri strumenti per farli suonare insieme, in un processo di dialogo”.
Alle 21.00 si prosegue con Wacław Zimpel, “camaleonte musicale” (così lo ha definito il New York Times) passato dalla militanza jazz con giganti della statura di Hamid Drake alla musica minimale e all’elettronica con James Holden e Sam Shackleton, a Firenze col progetto Saagara, che lo vede accanto a uno dei più importanti percussionisti indiani: Giridhar Udupa.
Wacław Zimpel ha condotto negli anni un percorso eclettico: partito col free jazz insieme ad artisti del calibro di Ken Vandermark e Joe McPhee, il producer e clarinettista di Varsavia è passato poi ad album ispirati al minimalismo, a collaborazioni folk-trance e a pubblicazioni soliste di synth-buzzing, sviluppando un vivido linguaggio musicale attraverso sinergie con grandi nomi dell’elettronica britannica.
Il progetto Saagara, con cui sarà a Firenze, nasce più di dieci anni fa durante una jam session tra Zimpel al clarinetto e Giridhar Udupa al ghatam (percussione tipica della musica devozionale indiana), e ha preso ulteriormente forma durante la sua visita in India nel 2012.
La formazione – che vedrà sul palco anche Aggu Baba al khanjira (percussione a cornice), K Raja al thavil (percussione simile al tamburo) e Mysore N. Karthik al violino – ha da poco pubblicato un nuovo album: “3”. Una ronzante giustapposizione di densi ritmi indiani e pulsanti pattern elettronici. Un disco di composizioni profondamente trasformative che navigano tra tradizione e sperimentazione e si muovono verso orizzonti aperti.
