A Firenze c’è da tempo un turismo della memoria legato a episodi e protagonisti della guerra di Liberazione e della Resistenza. Da alcuni anni, su impulso dell’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea e di alcuni studiosi in particolare, vengono organizzate passeggiate nei quartieri per offrire l’opportunità di camminare nella storia.
Mancava però uno strumento di facile consultazione per consentire di scoprire “sul campo” questo mondo. È nata così l’idea di raccogliere gli itinerari, ben sette, sui quartieri di Firenze in un volume. Il risultato è il libro “Sui loro passi. Alcuni itinerari di guerra e Resistenza” scritto da Giada Kogovsek e Letizia Fuochi.

Uno strumento per non dimenticare
Il testo verrà presentato dallo scrittore Marco Vichi, in dialogo con le autrici, mercoledì 22 ottobre, alle 17 nella Sala del Consiglio di Palazzo Medici Riccardi (via Cavour 9). Il libro di 200 pagine è illustrato da Agnese Matteini. Sette gli itinerari e altrettante le storie di guerra e di Resistenza ambientate a Firenze.
Il volume nasce da un progetto dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età Contemporanea ed è stato pubblicato da I libri di Mompracem con il sostegno di Fondazione CR Firenze e di Banca d’Italia.

Giada Kogovsek che collabora con gli Istituti storici della Resistenza e dell’Età contemporanea di Firenze e Pistoia, l’Istituto Gramsci Toscano, la Società Italiana delle Storiche e varie associazioni locali racconta com’è nato questo progetto che propone percorsi di trekking urbano alla scoperta dei luoghi simbolo della guerra e della Resistenza a Firenze.
“I percorsi cittadini già c’erano. Il più antico, dedicato all’Oltrarno, era stato ideato dal direttore dell’istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea Matteo Mazzoni. Nel 2021 si sono aggiunti altri due percorsi su Novoli e Rifredi fino ad arrivare ai sette attuali. Le passeggiate hanno coinvolto cittadini e scuole, mettendo tutto per iscritto l’idea è che le persone, in autonomia e con i loro tempi, possano affrontare i vari percorsi e conoscere le storie ad esso legati” sottolinea la ricercatrice.

Storie e ricordi del tempo di guerra e della Resistenza
Il libro riporta alla luce storie e ricordi del tempo di guerra e della lotta di Liberazione. A essere raccontati sono tutti i quartieri cittadini: l’Oltrarno, il cuore di Firenze con Palazzo Pitti, i percorsi da piazza D’Azeglio fino alle Murate e dalla Manifattura Tabacchi a Ponte di Mezzo, Rifredi, Campo di Marte, la tappa dalla Fortezza da Basso a Piazza delle Cure.
“Particolare cura è stata dedicata ai racconti affidati a Letizia Fuochi, cantautrice e storica anche lei. La parte grafica è stata realizzata da Agnese Matteini: l’idea è stata di realizzare queste cartine come fossero uscite dalle tasche dei partigiani” aggiunge ancora Giada Kogovsek.
Un partigiano e l’unico ponte sull’Arno
In copertina spicca la figura del partigiano, dietro l’unico ponte sull’Arno rimasto in piedi dopo che i tedeschi fecero brillare gli altri. “Il fiume da una parte rappresenta attraverso l’acqua lo scorrere del tempo, dall’altro l’Arno appare come una trincea naturale, ruolo che di fatto svolse aspettando l’arrivo degli alleati” sottolinea Giada Kogovsek.
Il libro è frutto di quattro mesi intensi di lavoro ma si fa forte dell’esperienza maturata con le passeggiate nel corso degli anni. Letizia Fuochi si è occupata delle storie, tutte legate da un sottile filo rosso. Ne viene fuori uno spaccato composito sulla Firenze durante la guerra e la Resistenza.
L’attualità del sentimento antifascista
“Il senso di questo lavoro sta nella convinzione che riportare in questo presente, distratto e indifferente, l’attualità di quel sentimento antifascista contro dittature, violenza e discriminazioni – che per i protagonisti e le protagoniste di quegli anni era ragione di vita – ci può aiutare a mantenere alta l’attenzione sui principi che fondano una politica del rispetto, verso una pace solida, consapevole e duratura. Farlo, camminando insieme, è la scommessa di queste pagine” scrivono le autrici nel presentare il loro lavoro.
Il libro è uno strumento importante per conservare la memoria di quello che è stato e non dovrà essere più. Un modo per conservare il ricordo di una straordinaria stagione morale e politica che, pur lontana all’apparenza nel tempo, mantiene la sua attualità anche oggi.