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Ambiente /

Protezione Civile, nel Mugello droni in campo per affrontare le emergenze

Si è conclusa a Firenze Exe Cdc-Uas 2025, l’esercitazione nazionale dedicata ai droni in emergenza. Tre giorni di test e coordinamento tra università, enti di ricerca e Protezione Civile per migliorare la risposta in scenari complessi

Dal 20 al 22 ottobre i cieli del Mugello sono stati protagonisti della terza esercitazione congiunta della rete dei centri di competenza del Dipartimento della Protezione Civile nazionale dedicata all’impiego dei droni in scenari di emergenza. L’iniziativa, denominata Exe Cdc-Uas 2025, è stata organizzata dal Centro per la Protezione Civile dell’Università di Firenze e dalla Città Metropolitana di Firenze, con il supporto del Dipartimento nazionale.

L’obiettivo: testare sul campo le tecnologie a pilotaggio remoto e le procedure di coordinamento per rafforzare la capacità operativa del Sistema nazionale di Protezione Civile in contesti multi-rischio e in rapida evoluzione.

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La simulazione si è concentrata su un’emergenza idrogeologica nell’area dell’Unione dei Comuni del Mugello, coinvolgendo circa quaranta operatori provenienti da tutti i centri di competenza della Rete — tra cui Fondazione Eucentre, Fondazione Cima, Cnr, Ingv, Ispra e diverse agenzie regionali per la protezione ambientale. I team sono stati chiamati a operare con i droni in condizioni non predefinite, per verificare la capacità di risposta in situazioni inattese.

Abbiamo sperimentato con successo le tecnologie adottate“, ha commentato il consigliere delegato alla Protezione Civile della Città Metropolitana di Firenze, Massimo Fratini, durante la presentazione dei risultati svoltasi a Palazzo Medici Riccardi il 22 ottobre. “Siamo orgogliosi di aver ospitato questa esercitazione che riunisce le migliori energie del Dipartimento nazionale. Lo scenario, ispirato agli eventi di Marradi del 2023, è stato costruito in condizioni reali, durante un’allerta meteo, mettendo davvero alla prova operatori e procedure“.

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L’esperienza, ha sottolineato Fratini, è stata tutt’altro che accademica: “La gestione simultanea dell’allerta e dell’esercitazione ha reso il test autentico e utile per affrontare future emergenze sul territorio nazionale“.

Durante la giornata conclusiva si è discusso anche delle prospettive future dell’impiego dei sistemi a pilotaggio remoto nella gestione delle emergenze: dai rilievi post-evento alle ricognizioni in aree difficilmente accessibili, fino al supporto alle decisioni strategiche in tempo reale.

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