Fino al 25 gennaio 2026 il cortile di Palazzo Strozzi a Firenze ospita THE MESSAGE un’opera realizzata da KAWS, artista americano contemporaneo noto in tutto il mondo per opere dallo stile inconfondibile che sfida le categorie e le gerarchie del mondo dell’arte.
A cura di Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi, in collaborazione con la Fondazione Hillary Merkus Recordati, THE MESSAGE crea un cortocircuito visivo e simbolico con l’architettura rinascimentale del palazzo e l’esposizione in corso dedicata a Beato Angelico, rielaborando il tema dell’Annunciazione, uno tra i soggetti più celebri del frate pittore.
THE MESSAGE offre un confronto inedito tra epoche, forme e visioni, attivando rimandi all’iconografia tradizionale e alla quotidianità
“Siamo orgogliosi di presentare l’opera di KAWS, artista americano contemporaneo tra i più celebri e riconoscibili sulla scena internazionale”- afferma Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi – “Sulla scia della nostra serie di progetti firmati dai maggiori protagonisti dell’arte contemporanea, KAWS ha creato per Palazzo Strozzi un progetto site-specific totalmente inedito. THE MESSAGE offre un confronto inedito tra epoche, forme e visioni, attivando rimandi all’iconografia tradizionale e alla quotidianità del nostro presente”.
“Qualche anno fa Arturo Galansino mi ha invitato a realizzare un mio lavoro per il Cortile di Palazzo Strozzi e mi ha parlato della mostra su Beato Angelico”- ha dichiarato KAWS – “THE MESSAGE è un’opera che mi sono immaginato in dialogo con il grande maestro dell’arte rinascimentale. Riguarda le persone e come comunicano, e ciò che viene detto e ciò che va perso. Penso che sia un’interpretazione contemporanea di un’idea molto antica”.

Un’installazione-cortocircuito tra passato e futuro
KAWS ha conquistato la scena internazionale con opere che abbracciano il mondo dell’arte, della cultura pop e del commercio, spesso ispirate all’animazione e alla comunicazione visiva contemporanea.
Dalle prime esperienze come writer fino alla creazione dei suoi celebri personaggi caratterizzati dagli occhi a X, ha elaborato un linguaggio fortemente riconoscibile caratterizzato da un approccio insieme ludico, irriverente e sovversivo, che mette in discussione i confini tra “alto” e “basso”.
Con la sua installazione monumentale site-specific, KAWS offre un confronto inedito tra epoche, forme e visioni, attivando rimandi all’iconografia tradizionale e, al tempo stesso, alla quotidianità del nostro presente. I suoi personaggi incarnano emozioni umane universali come malinconia e vulnerabilità.
In questa occasione, l’artista rilegge l’Annunciazione attraverso un riferimento esplicito all’iperconnessione che caratterizza la nostra quotidianità. Il telefono cellulare diventa uno degli elementi chiave della scena: uno strumento della vita quotidiana che nel mondo contemporaneo ha assunto un carattere quasi sacrale.
Un cortocircuito capace di generare nuove prospettive tra passato e futuro.
