La cultura come forma di resistenza collettiva che prende forma, dedicando una parte delle poltrone a 62 vittime delle mafie.
Il Teatro Puccini di Firenze ha dedicato 62 delle sue poltrone alle vittime delle mafie, trasformando uno dei luoghi simbolo della cultura fiorentina in uno spazio permanente di memoria e impegno civile.
Il progetto, promosso dall’Associazione Teatro Puccini con il sostegno della Fondazione CR Firenze, è stato inaugurato oggicon una giornata interamente dedicata alla legalità a cui hanno preso parte 600 studenti.
Da Falcone alle vittime della strage di Via dei Georgofili
Il direttore artistico del Teatro Puccini Lorenzo Luzzetti sottolinea la volontà “che rimanga viva non solo la memoria di queste persone, ma anche la voglia e la forza di reagire e opporsi alle violenze, ai soprusi e alle corruzioni”.
La scelta è stata quella di individuare una serie di nomi simbolo di vittime della criminalità organizzata, in diversi ambiti: giudici, politici, giornalisti, scrittori, sindacalisti, esponenti delle forze dell’ordine e semplici cittadini. Si va da Paolo Borsellino a Giovanni Falcone, da Rossella Casini a Libero Grassi, da Mauro Rostagno a Pino Puglisi, fino alle vittime della strage di via dei Georgofili, solo per citarne alcuni.
Qr code nelle poltrone e video mapping nel foyer
Ciascun posto intitolata a una vittima della mafia ha un Qr code che rimanda a una pagina web con la biografiadel personaggio a cui è intitolato. L’elenco completo dei nomi delle vittime delle mafie, raccolto dall’associazione Libera, è invece valorizzato attraverso un’installazione di video mapping nel foyer del teatro.
Il progetto prevede anche la piantumazione, all’ingresso del teatro, di due ulivi, in una sorta di gemellaggio ideale con il Giardino della memoria di Capaci, Quarto Savona Quindici.
Prima dell’inaugurazione gli studenti hanno assistito allo spettacolo ‘Il Paese nelle mani – Cronaca d’Italia in sette stragi’, di Nicola Zavagli, con Beatrice Visibelli e poi ascoltato gli interventi di alcuni dei parenti delle vittime: i figli di Rocco Chinnici e Paolo Borsellino, rispettivamente Giovanni e Fiammetta, quindi Tina Montinaro, vedova di Antonio, capo scorta del giudice Giovanni Falcone, Sauro Ranfagni, cugino di Rossella Casini e Francesca Bommarito, sorella dell’appuntato Giuseppe.