Musica/

L’Orchestra della Toscana festeggia il Natale con Čajkovskij

Da giovedì 19 fino al concerto della vigilia il 24 a Firenze sul podio il giovane direttore cileno Paolo Bortolameolli, solista al pianoforte il virtuoso Dmitry Masleev

Paolo Bortolameolli - © Josefina Perez

L’Orchestra della Toscana anche quest’anno festeggia il Natale regalando a tutta la regione cinque indimenticabili concerti. Un rito che si ripete ogni anno il pomeriggio della vigilia al Teatro Verdi di Firenze e nei giorni precedenti in vari luoghi della Toscana. Si inizia giovedì 19 a Piombino, per poi proseguire a Livorno, Figline Valdarno, Poggibonsi per concludere a Firenze. Sul podio il giovane direttore cileno Paolo Bortolameolli, solista al pianoforte il virtuoso siberiano Dmitry Masleev.

La serata si apre con il Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in si bemolle minore, op. 23 di Pëtr I. Čajkovskij, uno dei concerti pianistici più eseguiti al mondo. Curiosamente ha una storia che lo lega proprio alla vigilia di Natale. È il 1874, Čajkovskij ha 34 anni, è un compositore già maturo ed ha in quel giorno così particolare un appuntamento importante con Nikolaj Rubinštejn, direttore del Conservatorio di Mosca e pianista virtuoso. Vuole fargli ascoltare la sua nuova composizione che è a lui dedicata. Le cose non vanno come Čajkovskij si sarebbe aspettato. L’accoglienza è decisamente negativa. “Il suo Concerto non vale assolutamente nulla, non è possibile suonarlo”. Offeso Čajkovskij lascia la stanza. “Non cambierò neppure una nota e lascerò il pezzo nella sua forma attuale” è la sua risposta, decidendo di dirottare la sua dedica su di un altro grande interprete dell’epoca, il celebre pianista e direttore d’orchestra Hans von Bülow.

Il concerto fu eseguito per la prima volta a Boston nel 1875 con Bülow al pianoforte. Il successo fu immediato e travolgente. Curiosamente von Bülow eliminò in seguito il concerto dal proprio repertorio, mentre Rubinštejn finì col dirigerne la première moscovita e ad eseguirne la parte solistica in numerose occasioni. Scherzi del destino. L’opera conserva in buona parte forme e timbri della musica popolare russa cui spesso Čajkovskij fa riferimento. Echi della tradizione nazionale e popolare che sono ancor più evidenti nell’opera di Antonín Dvořák. La Sinfonia n. 7 in Re minore, Op. 70, B. 14, composta nel 1885, è considerata la sua opera più romantica. Esponente centrale della musica nazionale ceca, è colui che meglio rappresenta il tentativo di integrazione fra tradizione colta e spirito popolare slavo.

I più popolari su intoscana
intoscana
Privacy Overview

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.