La Sala delle Nicchie della Galleria Palatina a Palazzo Pitti ospita una selezione di 16 capolavori del mobilio reale dal Seicento all’Ottocento, offrendo un viaggio attraverso tre dinastie — Medici, Lorena e Savoia — e l’evoluzione del gusto negli interni regali.
Tra poltrone, vasi Sèvres e cinesi, la scrivania a meccanica chiudibile di Giovanni Socci e oggetti virtuosistici in pietre dure, la mostra racconta la storia culturale del palazzo e dei suoi arredi.
Dal Barocco all’eclettismo sabaudo, si evidenziano le trasformazioni stilistiche: i Lorena adottano il neoclassico e le lacche orientali; Elisa Baciocchi introduce lo stile Impero; i Savoia sperimentano un eclettismo che combina pezzi antichi e nuovi, preparando anche molti arredi per il Quirinale, oggi parte del patrimonio della Presidenza della Repubblica.
La rassegna offre così un’occasione unica per ammirare e comprendere il patrimonio mobiliare e artistico di Palazzo Pitti, uno dei più importanti d’Europa.
Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Simone Verde ha dichiarato: “Questa sezione era uno dei progetti presentati nelle settimane dell’insediamento. Si tratta di un contributo innanzitutto alla leggibilità della regia a profitto dei visitatori. I quali, una volta attraversato questo spazio, potranno guardare con maggiore attenzione il patrimonio mobiliare delle sale che attraverseranno. A cominciare dagli appartamenti reali riaperti ormai da un anno. Poi, si tratta di un riconoscimento a tutti coloro che da decenni hanno lavorato – e penso a Enrico Colle come a Alvar Gonzales Palacios – alla doverosa riscoperta di questo mondo creativo per nulla inferiore alle altre forme dell’invenzione artistica così come ingiustamente stabilito da gerarchie accademiche fortunatamente morte e sepolte. Infine, raccontando la storia del Palazzo attraverso questi arredi, si produce spontaneamente, in linea con la sensibilità critica contemporanea, una storia sociale dell’arte”.

Continuano i lavori a Palazzo Pitti e al giardino di Boboli
Nell’ex reggia, intanto, i lavori fervono, oltre al restauro della sala delle Nicchie che accoglie la selezione del mobilio reale, è stata ripensata ed aggiornata l’illuminazione, sempre in Galleria Palatina, della Sala Verde, della Sala della Musica e della Sala della Regina.
Sono interventi che da qui a un anno e mezzo faranno di Palazzo Pitti veramente il centro dello splendore mediceo fiorentino
Non solo, è stato interamente restaurato il pavimento della Sala Bianca (dove è anche in partenza un intervento di recupero degli stucchi), liberato dal vecchio bookshop e restaurato il Vestibolo della Galleria Palatina insieme allo scalone di accesso al piano, lanciato infine il bando di gara per la realizzazione di un nuovo sistema di ingressi per i visitatori al Palazzo Pitti.
Sono “interventi che da qui a un anno e mezzo faranno di Palazzo Pitti veramente il centro dello splendore mediceo fiorentino: altrettanto, se non forse di più, rispetto agli Uffizi, vista la perfetta salvaguardia e conservazione del contesto architettonico e decorativo che non ha subito gli stravolgimenti degli Uffizi” ha affermato Simone Verde il direttore degli Uffizi.
Sul restauro del giardino di Boboli ha aggiunto: “stiamo mettendo veramente moltissimo impegno e moltissime risorse”, tanto che “siamo intorno ai 12-13 milioni di investimento soltanto negli ultimi mesi. Sono cominciati qualche mese fa i restauri dell’anfiteatro”, ha detto, spiegando che “è cominciato anche il restauro della Fontana del Forcone, al di sopra nello stesso lotto che porterà a breve all’inizio anche dei restauri dell’isola. Basta farsi una passeggiata per vedere che il primo ripristino di tutta una serie di aree verdi, per il quale abbiamo stanziato un milione di euro, è in corso: la parte a destra dell’anfiteatro ha il rifacimento in corso dei parterre vegetali, ma anche dei selciati delle strade che attualmente subiscono moltissimo gli eventi meteorici estremi che conosciamo per il cambiamento climatico”.
