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Al Maggio il debutto di Der junge Lord di Henze: quando il giovane lord è una scimmia

L’opera di Hans Werner Henze è un’amara riflessione sulla società. Fuortes: “È una perla di teatro musicale straordinario mai fatto in Italia”. Domenica 25 maggio la prima

Le prove di Der junge Lord – foto di Michele Monasta-Maggio Musicale Fiorentino (19)

A metà strada tra un’opera comica e la satira di costume il debutto di Der junge Lord nel cartellone dell’ 87º Festival del Maggio Musicale Fiorentino esprime lo spirito che anima da sempre la kermesse nel segno dell’innovazione, dell’internazionalità e della visione interdisciplinare della musica e dello spettacolo.

L’opera in due atti di Hans Werner Henze su libretto della poetessa austriaca Ingeborg Bachmann s’ispira alla fiaba La scimmia come uomo di Wilhelm Hauff, un favolista tedesco del XIX secolo. È rappresentata per la prima volta nelle stagioni del Maggio e per la prima volta in Italia in lingua originale: la prima recita è prevista domenica 25 maggio, alle ore 17, le repliche mercoledì 28 (ore 20) e sabato 31 (ore 15:30).

Una riflessione amara sulla società

Der junge Lord fu composta da Henze nel 1964. In un’immaginaria cittadina tedesca di provincia la vita degli abitanti viene stravolta dall’arrivo di un nobile inglese, l’enigmatico Lord Edgar con un improbabile seguito di personaggi bizzarri. Tra essi vi è anche il nipote, il giovane Lord Barrat, che gli abitanti cercano di compiacere in ogni modo. Salvo poi scoprire solo alla fine che nei panni del giovane nobile si cela una scimmia ammaestrata di un circo.

Nonostante presenti elementi tipici dell’opera comica di tradizione settecentesca, l’opera di Henze è una riflessione amara sull’ipocrisia della società benpensante e sull’emarginazione dell’individuo.

Sul podio della Sala Grande del Maggio il maestro Markus Stenz. La regia dello spettacolo è affidata a Daniele Menghini, al suo debutto assoluto sulle scene fiorentine. Il maestro del Coro del Maggio è Lorenzo Fratini; la maestra del Coro di voci bianche dell’Accademia del Maggio è Sara Matteucci.

Der junge Lord, puro teatro

Parlando di questa nuova produzione, il maestro Markus Stenz ha sottolineato come “Der junge Lord sia già definibile un classico. Amo inoltre che quest’opera sia veramente puro teatro e che vada decisamente oltre a quelle che sono le nostre aspettative del mondo digitale moderno: ristabilisce il concetto del ‘fare teatro per il teatro’. Lavorare con Daniele Menghini è stato molto stimolante, è capace di raccontare questa storia esattamente per quello che essa vuole trasmettere ma è stato anche in grado di farlo con tanta creatività: questo permette di capire l’opera senza la necessità di conoscerla prima e la storia, semplicemente, si sviluppa davanti agli occhi del pubblico”.

Daniele Menghini ha fatto eco alle parole del maestro Stenz: “È una gioia e un onore poter debuttare in questa edizione del Festival del Maggio e lo è ancor di più poterlo fare con un’opera come Der junge Lord, che conferma lo spirito pionieristico di un Festival che ha sempre cercato di scovare titoli inediti e fuori dagli schemi classici del repertorio. Der Junge Lord è un’opera corale, imprevedibile e a tratti scorretta che – se da un lato guarda alla tradizione – dall’altra la deforma con quel cinismo grottesco che solo i tedeschi sanno trasmettere. Il finale, inaspettato, indirettamente ci fa domandare: che cosa siamo disposti a sacrificare della nostra civilissima umanità per apparire meno bestiali e brutali di quanto siamo in realtà?”.

Il cast dell’opera al Maggio musicale

In questo nuovo allestimento le scene sono di Davide Signorini, i costumi di Nika Campisi e le luci di Gianni Bertoli. Protagonisti inoltre i ballerini della Compagnia Komoco che danzeranno sulle basi della coreografia curata da Sofia Nappi; l’assistente alla coreografia è Adriano Popolo Rubbio.

Il cast è formato dall’attore Giovanni Franzoni nella parte di Sir Edgar e – nella corposa compagnia di canto – da Levent Bakirci come Sein Sekretär il suo segretario; da Matteo Falcier nella parte di Lord Barrat; Marily Santoro veste i panni di Luise; Caterina Dellaere interpreta Begonia; Andreas Mattersberger è Der Bürgermeister e Marina Comparato interpreta la Baronin Grünwiesel. Marily Santoro è Luise e Antonio Mandrillo è Wilhelm.

Un grande numero di talenti ed ex talenti dell’Accademia del Maggio completa la compagnia di canto: Yurii Strakhov è Oberjustizrat Hasentreffer; Gonzalo Godoy Sepúlveda è Ökonomierat Scharf; il Professor von Mucker è interpretato da Lorenzo Martelli; Aloisia de Nardis veste i panni di Frau Oberjustizrat Hasentreffer, Nikoletta Hertsak interpreta Ida; Letizia Bertoldi è Ein Kammermädchen; Ioanna Kykna è Frau von Hufnagel e Davide Sodini è Ein Lichtputzer.

Fuortes e una perla di teatro musicale

Il sovrintendente Carlo Fuortes ha concluso: “Sono molto felice di mettere in cartellone quest’opera; avevo in mente di farlo già da molti anni, in altri teatri, e alla prima edizione del Festival del Maggio, da me curata, ho voluto inserirla subito. È una perla, un vero pezzo di teatro musicale straordinario mai fatto in Italia con una musica meravigliosa e un libretto di grande attualità. La poetessa e librettista Ingeborg Bachmann, insieme al compositore Henze, trattano temi di diversità, di difficoltà di comprensione all’interno della società con una cifra stilistica fenomenale e ancora oggi è molto attuale. La musica poi racconta tutto non risultando mai didascalica: ha messaggi veri e profondi anch’essa”.

L’opera per il sovrintendente “è bellissima, inoltre è molto complessa: 15 cantanti, il nostro fantastico Coro, un Coro di voci bianche, un nutrito cast vocale, attori, danzatori, circensi sul palco e che si “muovono” tra delle scene molto impegnative immaginate dal regista e costruite nei nostri laboratori; in buca un’Orchestra meravigliosa come la nostra che non ha mai eseguito quest’opera. Per il Teatro è un grande impegno ed è giusto che sia il Maggio a prendersi questo ‘rischio’: il nostro teatro deve continuare la sua tradizione nobilissima”.

Fuortes ha ricordato poi per l’anno prossimo una nuova produzione: “inaugureremo il prossimo festival con The Death of Klinghoffer di John Adams e nel corso della stagione 2026 abbiamo altrettanto annunciato una nuova commissione Romanzo Criminale: il Maggio deve continuare ad avere l’attenzione per il nuovo”.

 

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