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Dai Prozac+ alla carriera solista: Gian Maria Accusani si racconta al festival Art&Musica

Venerdì 16 luglio nel giardino della Propositura di Pian di Scò Accusani presenterà il suo nuovo progetto solista “Da grande faccio il musicista”

Gian Maria Accusani

Sarà Gian Maria Accusani l’ex fondatore dei Prozac+ e attuale leader dei Sick Tamburo ad animare il Giardino della Propositura di Pian di Scò per la nuova edizione di Art&Musica Fest.

Dopo un anno di stop a causa della pandemia Art&Musica Fest si rinnova confermandosi una presenza immancabile nel panorama estivo dei festival musicali. Quest’anno la novità sarà la collaborazione con Arci Valdarno che sarà presente all’evento con un focus group che prima del concerto coinvolgerà il pubblico con un dibattito incentrato su tematiche d’attualità. La serata dunque partirà presto e sul luogo dell’evento sarà anche possibile cenare in pieno stile street food.

Ad arricchire la diciassettesima edizione del festival ci ha pensato anche la redazione di RockIt che ha inserito Art&Musica Fest all’interno della “Mappa della Resistenza” assieme ad altri festival ed eventi culturali sparsi in tutta Italia che anche quest’anno hanno avuto la forza e il coraggio di creare socialità e di essere presenti sul territorio.

Art&Musica Fest

Il concerto di Gian Maria Accusani

Gian Maria Accusani presenterà per la prima volta in Toscana il suo spettacolo “Da grande faccio il musicista”  nel quale attraverso aneddoti, racconti e canzoni in acustico, racconterà il suo viaggio nel panorama musicale nazionale dalla fine degli anni novanta fino ad oggi.

Accusani ha iniziato la sua carriera musicale all’età di 14 anni, registrando il suo primo disco con i Gigolò Look, gruppo facente parte di quel movimento artistico pordenonese chiamato “The Great Complotto”. Nel 1995 ha fondato i Prozac+ arrivando al successo con l’album Acido Acida. Nel 2008 dall’esperienza Prozac+ nascono i Sick Tamburo. Da poco è uscito il singolo “Un fiore per te”.

“Un fiore per te” è un pezzo che è uscito tre o quattro anni fa in un disco dei Sick Tamburo e che ho riarrangiato in versione acustica – ci ha raccontato Gian Maria Accusani – È una canzone che esprime la sofferenza di una relazione che finisce non dal punto di vista di chi viene lasciato, ma dalla parte di chi ‘molla’, il senso di colpa, il dolore che prova uno che lascia un’altra persona. È il racconto di una storia vera.

abbiamo avuto un successo improvviso enorme, specialmente per essere un gruppo che arrivava dal mondo alternativo. Ci rendevamo conto senza montarci la testa che era una cosa veramente rara

Il progetto “Da grande faccio il musicista” mi incuriosisce molto, cosa ci farai ascoltare?

Racconto il mio viaggio all’interno di questo mondo meraviglioso che è la musica da quando ho iniziato a farla, alle elementari fino ad oggi. Racconto tutte le cose che ho passato in questo mondo, le più importanti, tutto questo farcito da canzoni che hanno a che fare col racconto che faccio e che ho scritto da quando ho iniziato a suonare fino ad oggi, un misto di tutte le mie composizioni.

Mi ricordo che quando facevo il liceo andai a un concerto dei Prozac+ al Tenax di Firenze in cui ballammo tutti sudati fradici dall’inizio alla fine “Acido Acida”. Cosa ti ricordi di quel periodo in cui tutta Italia ballava il vostro disco?

Mi ricordo che abbiamo avuto un successo improvviso enorme, specialmente per essere un gruppo che arrivava dal mondo “alternativo”. Ci rendevamo conto senza montarci la testa che era una cosa veramente rara. Con quel disco siamo andati prima in classifica, il pezzo Acido Acida è stato per un anno interno nei primi posti delle classifiche nazionali, è stato uno dei brani più suonati da tutte le radio d’Italia. Ce lo siamo goduto senza montarci la testa, non abbiamo mai avuto aspettative.

La musica cos’è per te?

La musica è la realizzazione del mio sogno. Io all’età di sei, sette anni ho iniziato a fare musica e da quel preciso istante quando qualcuno mi chiedeva cosa volevo fare da grande rispondevo senza pensarci neanche un secondo: il musicista. Sono nato in una famiglia di musicisti quindi ho avuto un approccio alla musica prima ancora che come ascoltatore proprio come uno che ha iniziato subito a farla. Suonavo Bach, Beethoven.

Gian Maria Accusani e Elisabetta Imelio

La tua carriera è stata molto lunga, è fatta di gioie, successi ma anche dolori. Anni fa hai realizzato il pezzo “La fine della chemio” dedicandolo alla tua amica Elisabetta Imelio (ex Prozac+) purtroppo scomparsa. Come si esce da un’esperienza come questa?

Non credo che se ne possa uscire. Devi piano piano lavorarci sopra cercando di metabolizzarla e devi tenerla con te. Devi farti accompagnare da questa storia. Dire che Elisabetta era la mia migliore amica è riduttivo, ho passato 25 anni facendo musica insieme a lei.

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