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Oltrarno, la rinascita della torre di San Niccolò dopo il restauro

Apertura straordinaria sabato 23 marzo aspettando le visite dell’estate 2024. Gli esami diagnostici saranno utilizzati per una diversa analisi di beni culturali e monumenti a Firenze

Una veduta aerea della torre di San Niccolò a Firenze

La Torre San Niccolò, regina delle “vette” fiorentine con i suoi 45 metri, riapre al pubblico dopo un lungo restauro. Un’apertura straordinaria per il monumento che svetta in piazza Poggi nella giornata di sabato 23 marzo: visite guidate alle ore 15, 15:45, 16:30 e 17:15 a cura di MUS.E in occasione della Settimana del Fiorentino. Un anticipo in vista dell’apertura dell’estate 2024, periodo in cui riprenderanno regolarmente le visite guidate.

L’apertura suggella la conclusione dell’intervento voluto dal Servizio Belle Arti del Comune di Firenze, che ha deciso di intervenire sull’antica torre visto il degrado cui era stata sottoposta. L’ultimo restauro risaliva agli anni Sessanta del Novecento. L’importante intervento ha visto restaurare e consolidare – dopo un’attenta campagna diagnostica – tutto il paramento murario comprese le merlature, sostituendo anche la pavimentazione della terrazza sommitale.

Una prospettiva diversa per ammirare l’Oltrarno

Finalmente possiamo tornare ad ammirare questa Torre e lo spettacolo di Firenze dall’alto anche dalla prospettiva di San Niccolò – ha detto la vicesindaca e assessora alla Cultura Alessia Bettini -. La Torre sarà poi riaperta regolarmente per la stagione estiva quando ripartiranno le visite guidate”.

Un intervento importante e complesso – ha detto l’assessora ai Lavori pubblici Titta Meucci, realizzato con tecniche innovative anche grazie alla collaborazione tra Comune di Firenze e Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze. Sono state per la prima volta realizzate indagini con strumenti in grado di ‘vedere’ la struttura della torre in profondità senza toccarla e orientare al meglio gli interventi di recupero conservativo. Una prima applicazione dalla quale partire per estendere questa modalità di indagine e analisi a tutti i beni culturali e monumenti della città di Firenze”.

La torre di San Niccolò dopo il restauro

La storia della torre di San Niccolò

Costruita fra il 1337 e il 1345 nell’ambito dei lavori relativi all’ultima cerchia di mura cittadine, la Torre costituiva il punto di difesa dell’Arno a Est, assieme alla Torre della Zecca sul lato opposto. Nel 1370 il circuito delle mura d’Oltrarno venne completato con il muraglione che dalla porta San Niccolò, arrivava all’Arno dove si trovavano le omonime, antiche molina, e proseguiva ad angolo retto lungo la riva del fiume.

Delle torri rimaste sino ad oggi, San Niccolò è l’unica risparmiata nel XVI secolo dall’operazione di “scapitozzamento” che ha portato ad abbassare tutte le altre. Nel 1865 l’architetto Giuseppe Poggi inserisce la Torre nella scenografia del progetto del sistema delle Rampe con i suoi giochi d’acqua.

Dopo la demolizione dei due tratti di mura che la cingevano, verso la collina del Piazzale e verso la sponda dell’Arno, decide di progettare tutto il sistema delle rampe ponendo la Torre in posizione baricentrica e con il lato sud della stessa legato al primo ripiano delle Rampe, aggiungendo una vasca recintata da una balaustra coronata di figure che gettavano l’acqua e un sistema speculare di salita alla Torre.

Il ruolo delle torri nel centro di Firenze

Le torri, le porte e le fortezze di Firenze hanno infinite storie da raccontare: storie di guerra e di pace, storie di fatica e di sogno, storie di coraggio e di paura. Da centinaia di anni proteggono Firenze Patrimonio Mondiale, ne custodiscono le meraviglie, ricordano che ogni tanto vale la pena di staccare i piedi da terra e sollevare lo sguardo.

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