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© Fulvio Bennati

Cultura /

Alessandro Riccio: porto il mio teatro per le strade della Firenze post-Covid

Intervista al vulcanico attore e regista fiorentino che sta cambiando il suo modo di fare teatro nell’epoca della pandemia

Nell’epoca del post-Covid l’arte deve inventarsi nuove forme di fruizione e c’è chi lo fa partendo ‘dal basso’, tornando a fare il mestiere di attore anche nella forma ‘antica’ dell’intrattenimento per strada. Il 7 settembre scorso gli artisti fiorentini si sono ri-organizzati in una sorta di ‘autogestione’ della cultura e hanno portato i loro spettacoli e la loro arte nelle piazze e per le strade di Firenze per l’evento ‘Save The City – Teatro di città’. Una notte intera di musica e spettacolo che ha riscosso un enorme successo di pubblico. L’attore, produttore e regista Alessandro Riccio fondatore della compagnia Tedavi ’98, e co-organizzatore dell’evento insieme a Gigio Petrucci sta già preparando nuove sorprese.

Ecco la nostra intervista

Ciao Alessandro! In questi ultimi giorni sei dappertutto, com’è nata l’idea del ‘Teatro di città’

L’idea è venuta a Gigio Petrucci che è organizzatore di eventi e lavora con l’organizzazione Save The City. Segue i miei spettacoli da anni sa che sono un irrequieto, dinamico. Mi telefonò durante il lockdown e ci scambiammo un po’ di impressioni sulla situazioni, era un periodo molto complicato, difficile. Così ci nacque l’idea di fare qualcosa, io dissi: facciamo una cosa ‘agile’. L’aspetto più interessante dell’evento del 7 era che non c’era nessun tipo di allestimento e non c’era bisogno di nessun tipo di permesso, perchè la maggior parte dei problemi che un artista si trova a dover affrontare sono legati alla burocrazia. Ci sono questi uffici che mettono limiti che fanno perdere un sacco di tempo e di energia agli artisti. Allora ci siamo detti facciamogli capire che bisogna che si alleggerisca tutto questo meccanismo burocratico per permettere all’artista di lavorare e alla città di vivere. E infatti è stato così. Il comune ha accettato anche perchè la stagione degli spettacoli è stata veramente scarsa. Abbiamo dimostrato che se il comune diventa nostro partner e non un ‘nemico’ può nascere qualcosa di bello.

Com’è andata?

É stata una serata straordinaria, nonostante fosse lunedì sera tutta la città era in centro, ci saranno state almeno diecimila persone. Tutto il centro era inondato perchè c’è la voglia di stare insieme. Noi artisti eravamo più di 200 e abbiamo fatto tutti cose molto diverse, dalla danza alla pittura, dal teatro alla musica. La città per una sera è tornata ad essere un po’ più vissuta. Se vai adesso in centro vedi una città che è ancora vuota, manca il turismo, si sente. L’evento è sabato una bomba. Ora stiamo cercando di capire se la cosa può andare avanti.

C’è stata anche qualche polemica…

Sì, molti artisti si sono arrabbiati dicendo che non è un buon esempio da dare, far vedere che gli artisti possono lavorare gratis. Ma secondo me non hanno capito che questa non è la regola. Io sono un regista, un produttore che paga sempre tutti e io non vado nei posti dove non mi pagano. Era un’emergenza, c’era la voglia di risollevare Firenze, smuovere un po’ le energie che sono importanti. Mi è dispiaciuto che ci sia stata questa polemica perchè secondo me è stata davvero poco lungimirante. L’evento chiaramente non potrà essere sempre a titolo gratuito. L’importante è che la cosa sia stata fatta. Io sono uno molto fattivo, si impara dalle cose fatte nel bene e nel male.

Ho l’impressione che il teatro in quest’epoca post-Covid si dovrà reinventare, per il futuro hai altre idee?



Sì per esempio una ‘Passeggiata in costume storico’ che si terrà il 4 ottobre alle 15 in centro a Firenze. É sempre un modo per creare eventi. Firenze e l’Italia soffre della mancanza di presa di iniziativa perchè è difficile a livello burocratico. L’organizzatore dopo un po’ si scoraggia, invece secondo me si deve continuare a fare le cose. Anchio sto cercando forme nuove di fare spettacolo, se i teatri sono penalizzati comunque bisogna lavorare con nuove idee nel rispetto delle regole che il Governo ci dà e che vanno assolutamente seguite. Negli spazi teatrali al chiuso saremo in modalità ridotta, magari faremo più repliche. Bisogna capire che c’è da adattarsi senza puntare il dito contro nessuno perchè è troppo facile dire: è colpa del Governo.

Aspettiamo i prossimi eventi!

A brevissimo uno dei miei spettacoli ‘Bruna è la notte’ tornerà in un circolo Arci. Qui nella nostra sede abbiamo un piccolo teatro che si chiama il ‘Teatro segreto’ e stiamo cercando il modo di fare qualche spettacolo. Troveremo un modo.

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