Ambiente/

Alluvione, stato di emergenza anche per l’Alto Mugello

Giani: “La modalità giusta e corretta per affrontare i danni del maltempo provocati a Firenzuola, Marradi, Palazzuolo sul Senio e Londa”

Maltempo alto Mugello

Dopo l’alluvione e le frane dei giorni scorsi, arriva lo stato di emergenza anche per l’Alto Mugello. Il Consiglio dei ministri ha esteso lo stato di emergenza ai comuni delle Toscana e delle Marche colpiti dall’alluvione, che si aggiungono a quelli dell’Emilia Romagna.

Sono stati stanziati 4 milioni di euro, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali per Firenzuola, Marradi, Palazzuolo sul Serio e di Londa della città metropolitana di Firenze. Oltre 180 le frane di media grandezza che si sono verificate nell’Alto Mugello.

La modalità giusta e legittima per affrontare anche in queste aree le conseguenze provocate dal maltempo” ha sottolineato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani commentando la decisione assunta dal Consiglio dei ministri. “Esprimo un ringraziamento al ministro Musumeci – ha proseguito –  per aver rapidamente provveduto a inserire anche i comuni toscani di Firenzuola, Marradi, Palazzuolo sul Senio e Londa in modo da poter ottenere la giusta rapidità di intervento e le risorse necessarie in tutti i territori più duramente colpiti”.

Eugenio Giani – © Paolo Lo Debole

La situazione toscana – ha sottolineato Giani –  è di grande sofferenza in questi comuni che possiamo definire di Romagna Toscana ovvero oltre lo spartiacque appenninico adriatico.  In questi territori si possono contare complessivamente circa 180 frane di media grandezza frutto dell’enorme quantità d’acqua che nel territorio pianeggiante della valle, in città come Faenza, Forlì, Cesena, Ravenna e in tanti comuni è ristagnata ma che nei monti ha invece provocato forti smottamenti deviando il corso delle strade, interrompendole, rendendo isolate molte frazioni e piccoli borghi”.

Bisogna ricordare  – ha evidenziato Giani – che il Lamone  è lo stesso fiume  quando percorre Marradi e quando allaga Faenza, e che fiumi come il Senio e il Santerno sono gli stessi nei comuni toscani di Palazzuolo e Firenzuola che quando quando generano esondazioni e alluvione  nella valle del Reno”. 
“Le risorse nazionali – ha concluso – saranno fondamentali per l’azione di ripristino”.

La conta dei danni prosegue

Frane, strade interrotte, crollo delle attività produttive, qualche abitazioni ancora isolata, pochi sfollati ma anche interventi già partiti. Si presenta così l’Alto Mugello dopo le frane dovute al maltempo dei giorni scorsi. “A Firenzuola – ha detto il sindaco Giampaolo Butisono state censite tra le più grandi e le più piccole circa 70 frane, tutte sulla fascia di confine con l’Emilia Romagna. In questo momento non ci sono più frazioni isolate, abbiamo già eseguito diversi lavori di somma urgenza e ci apprestiamo ad attivare altri lavori sempre di somma urgenza. Gli sfollati da noi erano circa 14 e di questi cinque sono ancora fuori, ospitati nelle abitazioni di alcuni familiari“.

A Marradi, sulle strade comunali, si sono verificate tra le 65 e le 70 frane ma bisogna conteggiare tutte quelle che hanno fatto crollare le attività produttive, in particolare i castagneti ma non solo – ha detto il sindaco Tommaso Triberti -. E’ un danno economico enorme al tessuto economico locale. Al momento sono una quindicina le persone ancora evacuate e nessuna frazione è isolata: siamo riuscite a riaprirle tutte, l’ultima ieri. Abbiamo ancora tre/quattro famiglie isolate che contattiamo telefonicamente ogni giorno per capire quale è la situazione, quali sono le loro necessità e lo stato di salute e che però in qualche maniera vengono raggiunte a piedi per i viveri ma contiamo entro la settimana di ricollegarle almeno con i mezzi di emergenza“.

Il problema nostro adesso è la viabilità – ha evidenziato il sindaco di Palazzuolo sul Senio Gian Piero Moschetti -, perchè le strade assolvono la loro funzione privata di soccorso ma non quella economica. Una decina le persone ancora sfollate a Palazzuolo e che hanno trovato ospitalità in strutture ricettive e da familiari e, una quarantina nel Comune di Casola Valsenio. Le frane più pericolose ancora non le spostiamo, molte sono a valle di strade ed abbiamo paura che spostando la frana ne caschi un altro pezzo. Tutti gli interventi non pericolosi e che non potevano avere conseguenza gravi li abbiamo fatti”.

I più popolari su intoscana