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Fai contare la Cultura: al via il percorso per la Toscana creativa del 2030

È partito oggi con un evento a Firenze il progetto partecipativo che ridisegnerà il volto delle politiche culturali, coinvolgendo operatori e istituzioni

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Ascoltare gli operatori del settore, analizzare lo stato dell’arte e individuare un’adeguata programmazione delle politiche future.  È questo l’obiettivo di “Fai contare la Cultura. Toscana creativa 2030”, il percorso partecipativo avviato oggi con un evento a Firenze e promosso dalla Giunta e dal Consiglio regionale con la commissione cultura, con Cgil, Cisl e Uil, supportati da Fondazione Sistema Toscana e Irpet.
L’iniziativa ha lo scopo di indagare, insieme a operatori e istituzioni, le condizioni in cui si realizza l’offerta culturale in Toscana e le regole che disciplinano il lavoro, l’organizzazione e il finanziamento dei progetti.

La cultura al centro delle politiche regionali

Il progetto, che ridisegnerà il volto delle politiche culturali in Toscana, è stato presentato questo pomeriggio al Teatro della Compagnia di Firenze, dove sono intervenuti la presidente della commissione Cultura del Consiglio regionale Cristina Giachi, la vicepresidente Luciana Bartolini. In collegamento video anche i presidenti di Consiglio e Giunta regionale Antonio Mazzeo ed Eugenio Giani. Presenti le rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl e Uil, il presidente di Fondazione Sistema Toscana, Iacopo Di Passio e il direttore di Irpet Nicola Sciclone.

Il settore della cultura è centrale per la Toscana: Irpet stima che valga tra il 2 ed il 3% del prodotto interno lordo e della occupazione regionale.

Fai contare la Cultura. Toscana creativa 2030

“La Regione e il Consiglio regionale aprono un processo di ascolto plurale ed esteso che possa raggiungere tutto il mondo della cultura della Toscana – ha detto il presidente dell’Assemblea legislativa Antonio Mazzeo – instaurando, come già avvenuto col mondo della sanità, un confronto che consenta di descrivere la situazione attuale e al tempo stesso di individuare nuovi asset per le politiche di settore. Attraverso l’ascolto degli operatori possiamo disegnare le nuove strategie e gli indirizzi, concordare il supporto, da quello finanziario a quello di coordinamento, elementi fondamentali a far ripartire al meglio la Toscana dello spettacolo e della cultura. Questo percorso partecipativo rappresenta un’altra occasione di confronto per crescere insieme. Noi come Consiglio e come Regione abbiamo provato a dare un aiuto anche economico nella prima fase della pandemia, quando sono state davvero gravi le conseguenze per lavoratori e operatori. Oggi è necessario fare un passo avanti e costruire idee e progetti per il futuro del settore”.

“A due anni e mezzo dallo scoppio della pandemia e in piena fase di ricostruzione e ripartenza, dico che la rinascita parte proprio dalla cultura. La cultura in questa fase post pandemica sarà protagonista e avrà un ruolo centrale anche nel Piano regionale di sviluppo che presenteremo a settembre” ha dichiarato nel suo intervento di oggi il presidente della Regione, Eugenio Giani.

“È dalla cultura che prende avvio la ripresa sia economica che sociale – ha proseguito Giani –  e per cultura intendiamo industria culturale, welfare culturale e lavoro. Come è stato dimostrato e dichiarato, dati alla mano, anche dal ministro Dario Franceschini, con la cultura “si può mangiare”: la cultura deve e può essere non solo una leva di crescita civile, ma il motore di uno sviluppo economico sostenibile per costruire il futuro. Per questo, approfondire le regole che nel settore della cultura disciplinano lavoro, organizzazione e finanziamenti dei progetti in un confronto costante tra operatori, sindacati e  istituzioni, è la chiave indispensabile per dare alla cultura proprio quella spinta che mette anche la Toscana, così come altre realtà,  in grado di affrontare alcune delle sfide più importanti che abbiamo davanti”.

Il percorso in due fasi

Il percorso si svilupperà in due fasi. La prima è quella della raccolta di informazioni on line, che prende il via da oggi. Grazie alla piattaforma creata appositamente sul sito del Consiglio regionale, operatori del settore, portatori di interesse, istituzioni, lavoratori, potranno contribuire all’indagine rispondendo, fino a settembre, a due questionari. La seconda fase, più operativa e di analisi delle istanze raccolte in rete, si svilupperà con audizioni e incontri diretti.

Il nuovo volto della Toscana sarà dunque il risultato di un processo partecipativo attento, condiviso e dedicato a molti temi che caratterizzano il settore: norme regionali, industria creativa, lavoro, welfare.

Fai contare la Cultura. Toscana creativa 2030

“La cultura è un settore strategico di sviluppo e innovazione per la Regione – ha dichiarato la presidente della commissione Cultura Cristina Giachi – siamo convinti che su produzione, distribuzione, investimento, collaborazione pubblico/privato, regole sul lavoro, organizzazione e finanziamento, sostegno pubblico, si gioca molta parte della visione diffusa della cultura come asset produttivo”. Sul tema, attualissimo, del lavoro la presidente ha aggiunto: “Sarà decisivo affrontare e approfondire nodi quali inquadramenti professionali carenti, precarietà, formazione, e lo faremo insieme ai rappresentati sindacali per condividere le soluzioni e le proposte migliori da mettere in campo, anche da un punto di vista normativo e nel perimetro delle nostre competenze”.

Le aree tematiche che saranno approfondite nella seconda fase del percorso riguarderanno le leggi regionali, come quelle di comparto e la 21/2010; le strutture come biblioteche, teatri, musei; il lavoro in campo culturale; lo spettacolo dal vivo e gli esiti della consultazione di marzo di Fondazione Sistema Toscana; la produzione cinematografica “con un approfondimento specifico sul vincolo all’uso delle maestranze locali ma anche sull’esame delle leggi di altre Regioni” spiega ancora Giachi. E ancora il settore che comprende libri, editoria e festival; la produzione culturale con affiancati i centri di produzione e il sostegno pubblico; gli investimenti, il rapporto pubblico/privato e il ruolo delle Fondazioni bancarie.

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