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Lavori spediti a Piombino, rigassificatore in funzione entro maggio

Il presidente della Regione Giani in visita al cantiere: interventi in sicurezza e opere di compensazione per tutto il territorio

I lavori per il rigassificatore a Piombino – © Paolo Lo Debole

Procedono i lavori al cantiere Snam di Piombino, dove si lavora per l’arrivo della nave rigassificatrice Golar Tundra. Obiettivo l’entrata in funzione dell’impianto per maggio. Il 40% degli interventi è già concluso.

La nave rigassificatrice rimarrà nel porto della città per tre anni. Sarà collegata, con una tubatura di 8,800 km, alla dorsale tirrenica del gasdotto che attraversa la penisola.

Il sopralluogo del presidente Giani

Tutto sta procedendo al meglio” ha commentato il presidente della Regione Eugenio Giani, che prima ha visitato il cantiere nella palude attorno al parco eolico. Qui la condotta arriverà dal porto, passando sotto ad un braccio di mare di un 1,200 km, si allungherà lungo il litorale per poi deviare ad angolo retto verso l’interno.

Il presidente Giani durante la visita al cantiere del rigassificatore

Il presidente ha poi compiuto un sopralluogo al cantiere sulla banchina est della darsena nord al porto, dove la nave, lungo poco più di 300 metri, ormeggerà e dove il gas liquido a 172 gradi sotto zero tornerà gassoso e a temperatura ambiente.

I dati tecnici del cantiere

I lavori al porto procedono spediti. Si allestiscono le fondazioni della torre alta 25 metri, circa la metà dell’altezza della nave: dovrà sorreggere le manichette. Si prepara la strada per il passaggio della tubatura e le opere necessarie al sistema antincendio e di gestione dell’impianto.

Il presidente Giani durante la visita al cantiere del rigassificatore – © Paolo Lo Debole

Cinquecento segnali e parametri saranno scambiati, una volta operativa, tra nave e sala di controllo.  In corso tutte le operazioni per organizzare al meglio entrata e uscita delle navi gassiere del porto. Si ipotizza che il passaggio potrebbe avvenire di notte per evitare di creare intralcio alle altre attività.

Un’opera di alta ingegneria

I lavori e il posizionamento delle tubature sta avvenendo in assoluta sicurezza, con opere di alta ingegneria” ha commentato Giani: come lo scavo, ad esempio, sotto il braccio di mare, effettuato con una fresa che toglie la terra, 40 metri al di sotto del fondale, e contemporaneamente spinge all’interno la tubatura del diametro di circa 1,20 metri dove passerà il gas.

La visita del presidente Giani ai lavori del rigassificatore

Le ricadute economiche

Oggi nel cantiere operano più di 450 persone, tra appalto e subappalti, con 40 addetti dedicati alla direzione dei lavori.  Ventuno sono le ditte subappaltatrici – tre della provincia di Livorno e sette della Toscana – e 147 i fornitori, di cui ancora 27 del livornese e 35 toscani.  Attualmente risiedono sul posto più di trecento lavoratori in trasferta.

Quando a maggio la nave rigassificatrice potrà entrare in funzione permetterà di immettere nella rete nazionale fino a cinque miliardi di metri cubi di gas l’anno –  ricorda ancora il presidente – Una boccata di ossigeno per il fabbisogno energetico dell’Italia che ridurrà così drasticamente  la propria dipendenza dalle forniture russe. Dopo un anno arriverà anche il rigassificatore di Ravenna. Ma possiamo dire che Piombino e la Toscana in questo momento stanno dando molto all’Italia”.

L’attenzione alla sicurezza

E’ evidente che tutto questo ha un impatto positivo sul sistema economico, l’indotto e l’occupazione: tutta forza lavoro che si riversa su Piombino e la Toscana” si sofferma Giani.  II presidente ha chiesto informazioni anche sui numeri e le azioni messe in campo per la sicurezza: 96 mila ore lavorate, fino ad oggi, senza incidenti e monitoraggi periodici sulla qualità dell’aria, il rumore e le vibrazioni, sulla fauna, la flora e il paesaggio, sull’ambiente marino, le acque e i suoli, in attuazione delle prescrizioni che hanno accompagnato l’autorizzazione all’opera.

Le compensazioni per il territorio

Il presidente si è soffermato anche sul capitolo delle compensazioni. “La strada che dovrà arrivare al porto – dice – , la possibilità di operare sulla bonifiche con la strada di cantiere provvisoria, in terra battuta, che è stata costruita per il tubo del gas e che potrà aiutare ad entrare in zone altrimenti paludose, e poi gli sconti in bolletta e le energie rinnovabili costituiscono un volano di sviluppo che questa attività porta in termini di lavoro, innovazione e prospettive in una città che vuole presto veder rilanciato anche il polo siderurgico”.

La banchina riciclata dalla Concordia

Non manca un particolare curioso: l’esempio di un riciclo importante. “La banchina dove ormeggerà  la nave – conclude Giani – fu realizzata per smontare la Costa Concordia naufragata all’isola del Giglio (poi smantellata invece a Genova ndr) e per la prima volta dopo sette anni trova finalmente una sua vocazione, che che rende peraltro un servizio fondamentale a tutti gli italiani”.

 

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