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Le Leopoldine in Val di Chiana: il percorso partecipativo del ‘progetto di paesaggio’ inizia a Cortona

Il primo incontro del percorso partecipativo, previsto dal progetto di tutela del sistema di poderi della Val di Chiana, il 18 gennaio al Convento Sant’Agostino  

fattorie leopoldine val di chiana

Il 18 gennaio al Centro Convegni Sant’Agostino di Cortona, durante il primo incontro del percorso di partecipazione, sarà presentato il progetto di tutela delle Leopoldine della Val di Chiana, il sistema di poderi, fattorie e case coloniali fatte edificare dal Granduca Pietro Leopoldo tra il ‘700 e l’800: un insieme di insediamenti, diretta eredità della bonifica granducale, che rischiava l’abbandono.

Per sapere di cosa si tratta più nel dettaglio, potete vedere questo video:

Per rivitalizzare le Leopoldine, la Regione Toscana e 10 Comuni avevano firmato già nel luglio 2016 il protocollo d’intesa per il recupero del patrimonio architettonico chianino, nell’ambito del Piano di Indirizzo Territoriale (PIT).

L’area interessata è vasta: da Arezzo a Cortona, passando per Monte San Savino e Castiglion Fiorentino, senza dimenticare Civitella, Foiano e Marciano Della Chiana, per arrivare fino a Sinalunga. Quasi tutta la valle si è mobilitata per contrastare il degrado di questo patrimonio architettonico storico, con un coordinamento tra le amministrazioni interessate alla riqualificazione degli edifici, che si sono date una governance congiunta per salvaguardare i complessi poderali che hanno mantenuto nel tempo caratteri culturali e identitari di valore, come, tra gli altri, il sistema Fila che si trova tra Montepulciano e Torrita di Siena.

L’idea portante del progetto è integrare altre attività alla funzione agricola più tradizionale: agriturismi, residenze agricole per i giovani imprenditori, ma anche unità abitative vere e proprie e tutti i servizi legati alla promozione del territorio, implementando gli esercizi turistico-ricettivi e di edilizia sociale, per esempio attraverso lo sviluppo di una rete di percorsi ciclopedonali. Anche la tutela paesaggistica rientra tra gli obiettivi strategici del piano, che prevede di regolare in maniera condivisa la realizzazione di nuovi annessi agricoli per salvaguardare la leggibilità della struttura del paesaggio.

L’incontro del 18 gennaio costituisce la prima tappa della percorso partecipativo: un percorso – di cui è responsabile il Garante regionale dell’informazione e della partecipazione, Francesca De Santis – che mira a coinvolgere la collettività interessata e ad acquisire contributi da intendersi come proposte di contenuto per il piano, come previsto dalla legge regionale 65/2014. 

Quello delle Leopoldine in Val di Chiana è il primo progetto di paesaggio avviato in Toscana – dichiara l’avvocato De Santis – anche se ne seguiranno certamente altri già nel 2019. E’ importante quindi questo percorso partecipativo sia perché costituisce la prima esperienza di partecipazione su una progettazione paesaggistica, sia perché mette in risalto come il paesaggio stia diventando sempre di più volano di sviluppo sotto tutti i profili e questa è la sfida della Regione Toscana fin dall’approvazione del piano paesaggistico. L’attesa di partecipazione quindi è grande. Del resto, la bellezza e ampiezza del territorio interessato da questa progetto di paesaggio non può non suscitare le popolazioni dei comuni coinvolti, ma non solo, a contribuire direttamente alla riqualificazione di questo paesaggio straordinario.

A questo primo appuntamento, si accompagnano altre modalità partecipative, prima fra tutte un form, che sarà attivo sulla pagina web del Garante, in cui chiunque potrà inserire il proprio contributo georeferenziato. Questa forma di partecipazione in formato digitale rimarrà attiva per 60 giorni, dopodiché verranno organizzati altri due incontri pubblici coinvolgendo tutti i cittadini e i soggetti interessati, prima dell’adozione definitiva del piano.

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