Storie /TOSCANA E CAMPANIA

Pompei, San Gennaro e Gragnano? Si trovano anche in Toscana. La storia

Una Pieve racconta dell’emigrazione napoletana a Capannori, in Lucchesia. La Chiesa di San Gennaro però ospita anche un altro scrigno di storie: quelle legate all’Angelo Annunciante, attribuito da alcuni studiosi a Leonardo da Vinci

Quando si lascia la propria casa per andare lontano e affondare radici in altre terre ci portiamo sempre dietro qualcosa che ci ricordi le origini. Le storie d’emigrazione italiane raccontano anche questo.

In tanti hanno lasciato il Sud Italia per trasferirsi in Toscana. anche in tempi relativamente recenti. Ed ecco che in quel viaggio senza ritorno oltre alla valigia ci facciamo accompagnare anche da altro, magari legato alla terra, all’agricoltura, come le piante da frutto, altre volte invece da qualcosa di più mistico, ancorato alla fede.

A San Gennaro, in Lucchesia, è accaduto proprio questo. Le ricostruzioni storiche ipotizzano una migrazione dei napoletani in Toscana dopo una delle più imponenti eruzioni del Vesuvio.  Una storia che ci racconta Romano Citti, editore e presidente della Fondazione Boccella che proprio alla Pieve di San Gennaro a Capannori ha dedicato un libro.

“Nel 512 dopo Cristo ci fu una grande eruzione del Vesuvio e un certo numero di napoletani dopo quell’accadimento si stanziarono su questa collina – spiega Citti. Si fermarono e iniziarono a realizzare capanne, piccoli manufatti e case, aiutati dal Vescovo di Lucca Frediano”.

Nessuno dimentica il luogo dove nasce, nessuno dimentica la terra che si deve abbandonare

Quindi tutto inizia da qua. Dal Vesuvio irruento, dalla ricerca di pace. Però il ricordo della terra madre rimane lì, a farsi sentire. Nessuno dimentica il luogo dove nasce, nessuno dimentica la terra che si deve abbandonare, seppur a malincuore.

Sarà per questo – si ipotizza – che proprio a Capannori, come ricorda Romano Citti, non solo  si trova la Pieve di San Gennaro, chiaro omaggio al Santo Martire, Vescovo di Benevento ma anche la frazione di “Gragnano” e  la località “Pompei”.

la Pieve di San Gennaro a Capannori

Due paesi in 3 km riportano dunque alla Campania. Pompei, poi – va avanti Citti – è richiamata anche in una lapide scoperta nel 1830 che citava “La via dei Pompei”.

Questa chiesa ha custodito anche un altro possibile grande tesoro, l’Angelo Annunciante attribuito a Leonardo da Vinci

Ma queste non sono le uniche curiosità appese ad un punto interrogativo legate alla Pieve di San Gennaro ed ai suoi dintorni. Perché questa chiesa appoggiata su un colle circondato da oliveti ha custodito anche un altro possibile grande tesoro. Si tratta di una statua in terracotta che il professor Carlo Pedretti ha attribuito a Leonardo da Vinci.

La statua è stata restaurata nel 2019 dall’Opificio delle Pietre Dure e doveva sostare per un breve periodo a Vinci, prima di rientrare nella sua casa originaria, la Pieve di San Gennaro.

In realtà l’Angelo Annunciante non ha fatto ancora ritorno a Capannori, complici alcuni adeguamenti che la Parrocchia doveva effettuare all’interno della Pieve per poterne consentire il ritorno e sopratutto la conservazione in ‘sicurezza’.

Certo è che se davvero l’opera fosse attribuibile ad un giovane Leonardo da Vinci questa sarebbe di fatto l’unica statua a tutto tondo realizzata dal genio toscano arrivata fino ai giorni nostri.

Pedretti – tra l’altro – oltre ad essere docente all’università di California, direttore del centro Hammer per gli studi su Leonardo, è uno dei massimo esperti mondiali su Leonardo e profondo conoscitore della sua opera.

Secondo il professore l’opera sarebbe stata realizzata intorno al 1470  quando Leonardo si trovava nella Bottega del Verrocchio.

La navata centrale della Pieve di San gennaro a Capannori

Storie che si intrecciano intorno a San Gennaro, alla Pieve. Storie di emigrazione, fede, arte e genio. E la Pieve diventa naturale luogo d’incontro tra Toscana e Campania, tra Capannori e Vinci, tra Verrocchio e Leonardo, San Frediano e San Gennaro.

Dietro la porta di quella chiesa si apre uno scrigno di storie infinite. Una porta che cela anche l’attesa di un ritorno: quello dell’Angelo Annunciante a San Gennaro. Capannori è pronta a riabbracciare il suo tesoro.

 

 

 

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