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Theatrum Mundi: ad Arezzo la galleria “segreta” dove si può comprare un dinosauro

Il fondatore Luca Cableri è soprannominato il “gallerista dell’impossibile” perchè da 20 anni viaggia in tutto il mondo a caccia degli oggetti più incredibili e meravigliosi

Luca Cableri nella sua galleria Theatrum Mundi ad Arezzo - © Gabriele Galimberti

Nascosto nel centro di Arezzo c’è un luogo dove si trovano un rarissimo scheletro di un T-Rex, la tuta di un astronauta, il martello di Thor, la bacchetta di Harry Potter e persino un pezzo di Luna e uno di Marte, tutto questo e molto altro potete trovare nella galleria Theatrum Mundi.

Il fondatore Luca Cableri è un moderno Indiana Jones, soprannominato il “gallerista dell’impossibile” perchè da 20 anni viaggia in tutto il mondo a caccia dell’introvabile, la sua missione è infatti trovare ciò che non si trova, oggetti curiosi, unici, tutto ciò che può essere considerato meraviglioso ed eccezionale.

La sua galleria Theatrum Mundi è stata pensata per essere una “Wunderkammer” contemporanea cioè una “stanza delle meraviglie”, come quelle che una volta possedevano nobili e imperatori.

Una Wunderkammer contiene di solito quattro categorie di oggetti: naturalia, mirabilia, scientifica ed exotica.

Non è tuttavia, come si potrebbe pensare, una passione riservata esclusivamente a collezionisti miliardari, perchè spesso il valore emozionale che trasmette un oggetto è diverso da quello economico e cambia per ognuno di noi.

“Spero ogni giorno leggendo un giornale, sfogliando un catalogo o viaggiando di scoprire qualcosa di nuovo, mai visto prima” ci ha raccontato Luca Cableri.

Come inizia la sua passione per le Wunderkammer?

Ho una laurea in giurisprudenza, ma l’avvocatura non faceva per me quindi mi sono buttato in questa avventura. La mia è un’esperienza ventennale, ho lavorato per varie case d’asta, ho viaggiato, ho studiato, ho visto. Non è che uno nasce con la passione per le Wunderkammer. La mia passione è cominciata un po’ alla volta, è venuta fuori da sola. Si comprano i libri di riferimento, si va alle fiere, si seguono le aste, si cerca di capire qual è il proprio focus, cosa comprare anche in base alle proprie disponibilità economiche. Soprattutto si deve seguire il cuore, quello che veramente ci piace, questo secondo me è fondamentale. Ad Arezzo abbiamo aperto nel 2014, sono già passati otto anni.

È vero che nella sua galleria si può comprare lo scheletro di un dinosauro?

Il core business della mia galleria sono proprio gli scheletri originali di dinosauro. Ci sono tantissimi dinosauri nel mondo, le persone pensano che siano cose rare che stanno nei musei, invece ce n’è una quantità enorme solo che bisogna scavare per portarli alla luce. Tenga presente che noi esseri umani siamo da cinque milioni di anni sulla terra, i dinosauri da 250 milioni di anni. In America nel Wyoming c’è il detto “ci sono più dinosauri nel terreno che umani che ci vivono sopra”. Noi li compriamo solo negli Stati Uniti perchè lì è tutto molto semplice, chiaro e legale, ci sono leggi precise, che invece non esistono in Europa dove è tutto molto più complicato. Il problema è che non è come nel film Jurassic Park, gli scheletri sono rotti e sparpargliati in centinaia di metri, quindi tirarli fuori è un lavoro molto duro, lungo, complicato. Diciamo che di scheletri di Tyrannosaurus Rex ce ne sono una cinquantina nel mondo, sono i più rari e più ricercati.  Invece altri come il Diplodoco o il Brontosauro, o il Triceratopo ce ne sono quanti ne vuole.

Theatrum Mundi

Quindi pur avendo sede ad Arezzo si può dire che siete internazionali

La galleria pur essendo ad Arezzo, una piccola città nella provincia italiana, è unica nel suo genere. A livello internazionale non c’è un’altra galleria come noi, siamo gli unici ad essere finiti sulla copertina del National Geographic. Abbiamo sia la competenza di una galleria d’arte, in un circuito di alto livello, sia oggetti come scheletri di dinosauri, meteoriti, tute spaziali, memorabilia del cinema. Quindi portiamo gli oggetti del collezionismo da un mercato di nicchia al mercato generale del lusso. Arezzo si presta bene perchè comunque i grandi compratori non amano la pubblicità, c’è il problema che non c’è l’aeroporto ma questo è un altro discorso. I collezionisti di solito vengono con i loro aerei privati. Anche per questo non abbiamo una vetrina, siamo nascosti. La galleria non è aperta al pubblico, riceviamo oltre 3000 mail di richieste ogni settimana, ma non possiamo rispondere a tutti, non siamo attrezzati per le visite, è un altro lavoro.

I suoi clienti chi sono? Sono tutti miliardari o ci sono anche persone normali?

Ci sono due tipi di collezionisti. C’è lo straricco che viene da noi a fare la spesa come noi andiamo all’Esselunga o alla Coop, ma sono pochi fortunati. Poi ci sono i collezionisti veri che sono persone che stanno bene economicamente, hanno una bella collezione, vengono da noi in cerca di un pezzo raro. Di solito comprano un solo oggetto di cui sanno già tutto, spesso ne sanno anche più di noi. È uno scambio molte volte di idee e di conoscenze tra noi e loro.

Il collezionismo è un concetto molto ampio, si può collezionare qualsiasi cosa. Quali sono le tendenze principali in questo momento?

Per quanto riguarda il collezionismo che muove delle cifre importanti al numero uno nel mondo c’è l’arte moderna e contemporanea. Chi ha i soldi e vuole investire con una certa sicurezza va sui soliti nomi: Picasso, Rothko, Christo. Le nuove tendenze sono tre-quattro. Negli ultimi anni sicuramente la storia naturale ha avuto un incremento di valore pazzesco. Per darle un’idea fino a qualche anno fa una testa di Triceratopo la potevo comprare a circa 50 mila euro, adesso costa 500 mila euro. Sicuramente ci sono le sneakers che hanno un mercato che gira intorno a miliardi all’anno. Ci sono due tipi di sneakers, quelle che comprano i ragazzini e poi rivendono, che partono da due o trecento euro e poi ci sono le sneakers da collezione come i primi modelli di Jordan o quelle fatte da artisti, rare. Sotheby’s adesso fa solo aste di quelle. C’è stata un’asta recentemente di Virgil Abloh uno dei più grandi artisti che faceva sneakers. Hanno venduto 200 paia di scarpe di questo artista guadagnando circa venti milioni. Costano 100 mila euro l’una diciamo. Negli ultimi tre anni c’è stata poi un’esplosione degli oggetti originali legati al cinema, quelli, per intendersi usati sui set dei film.

So che voi ne avete molti di questo tipo ad Arezzo, giusto?

Ad Arezzo abbiamo una bellissima collezione, circa un centinaio di oggetti iconici tra cui: la tuta usata da Batman in Batman Forever, il martello di Thor, lo scudo di Capitan America, Alien, la spada laser di Star Wars, gli artigli di Wolverine, la bacchetta di Harry Potter.

Theatrum Mundi sul National Geographic

C’è un oggetto che cerca e che non è ancora riuscito a trovare?

Sono tanti, una cosa che noi trattiamo sono gli oggetti extraterrestri cioè tutto quello che viene dallo spazio. Oltre ai meteoriti ci sono anche gli oggetti che hanno volato come le tute spaziali. Esistono delle capsule tonde chiamate Soyuz che gli astronauti russi e americani usano per tornare sulla Terra. Prendono fuoco, poi il paracadute si apre e atterrano in stati come il Kazakistan. So che in Russia c’è un magazzino in cui le conservano, ovviamente adesso con la Russia non è possibile commerciare, però è da tanto tempo che tento di comprarne una.

Una volta lei ha detto che un oggetto non si possiede mai veramente, noi siamo solo i custodi

Esatto, Dio nella vita ci ha dato un tempo, gli oggetti e tutto quello che ci circonda ci supererà. Chi di lavoro fa il mercante ama questi oggetti, ha una passione per loro, non lo fa per soldi, è l’amore che lo muove. Quando compriamo un oggetto lo fotografiamo, lo descriviamo, lo conserviamo a una certa temperatura, lo restauriamo, prestiamo gli oggetti ai musei. Per me è molto importante divulgare, fare cultura. Vorrei fare la prima mostra in Italia di oggetti del cinema, sono in contatto con vari musei e architetti ma è tutto ancora in fieri.

Qual è la soddisfazione più grande che ha provato nel suo lavoro?

Quando qualcuno viene alla Theatrum Mundi per la prima volta e io vedo i suoi occhi pieni di meraviglia, è bellissimo. Ho visto delle scene nella mia galleria incredibili, gente che mi ha abbracciato, gente che si è messa a pregare oppure a piangere, è una soddisfazione enorme che non mi darebbe neanche se vendessi la Monnalisa.

Luca Cableri con il martello di Thor
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