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Uffizi: la Pala di Santa Lucia dei Magnoli dopo il restauro rivela colori straordinari

La tavola sarà visibile a ingresso libero su prenotazione presso l’Opificio delle Pietre Dure il 21 dicembre, poi all’inizio del nuovo anno il dipinto tornerà agli Uffizi

Ci sono il rosa surreale dell’architettura, il verde luminoso delle pareti e l’azzurro del manto della Madonna, un’alchimia di colori stupefacente che rese questa tavola molto affascinante per i suoi contemporanei.

Stiamo parlando della Pala di Santa Lucia dei Magnoli, capolavoro del grande maestro rinascimentale Domenico Veneziano databile intorno al 1445 che dopo un attento restauro dell’Opificio delle Pietre Dure è tornata a una nuova vita.

La soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure Emanuela Daffra ha detto: “Quando ho rivisto la tavola nei Laboratori della Fortezza ho detto a Oriana Sartiani: ‘è come se la vedessi per la prima volta’. Eppure è un dipinto che conosco, ho studiato ed amo. Tuttavia il lavoro insieme minuzioso e discreto, che ha saputo tenere in equilibrio una pittura che ha sofferto, recuperando limpidezze senza premere sul pedale della pulitura o senza nascondere svelature, ci restituisce la scansione dei piani, lo snodarsi dei profili, la fantastica ricchezza di dettagli (invito tutti a osservare il piviale di San Zanobi) con una nitidezza inedita. Sono davvero grata alla generosità di Giampaolo Cagnin, che ha fatto a tutti noi un autentico regalo. E nel giorno del solstizio d’inverno, quando le tenebre calano prima, invito tutti a passare in Fortezza, a godere per un momento di questa luce immutabile.”

Domenico Veneziano definito dallo storico dell’arte Luciano Bellosi “pittore della luce”, realizzò l’opera per l’altare maggiore della chiesa di Santa Lucia dei Magnoli in via de’ Bardi per una commissione della famiglia fiorentina dei Capponi.

Le figure sono disposte in un porticato realizzato con accurata resa prospettica e caratterizzato da colori luminosissimi: bianco, verde, azzurro e rosa che conferiscono alla scena una dimensione magica e sovrannaturale.

La Madonna col Bambino è affiancata dai Santi Francesco, Giovanni Battista, Zanobi e Lucia. La santa regge un piatto su cui sono presentati i suoi stessi occhi, simbolo del martirio cui venne sottoposta.

Sullo sfondo, si vedono le chiome di tre alberi di arancio, la cui presenza unisce al significato simbolico –la fecondità spirituale – un riferimento all’importazione di questa particolare specie arborea, attestata in quegli anni da documenti della famiglia Medici.

Il restauro

Il dipinto è stato restaurato dall’Opificio delle Pietre Dure a partire dal 2019 grazie all’integrale finanziamento dell’intervento, mediante Art Bonus, da parte del mecenate Giampaolo Cagnin, che ha voluto così omaggiare la memoria della moglie Anne Marie Bauer, restauratrice impegnata nel salvataggio delle opere d’arte dopo l’alluvione che colpì Firenze nel 1966.

La Pala di Santa Lucia dei Magnoli al suo ingresso nel museo fiorentino fu sottoposta a un’operazione di drastica pulitura, con successiva patinatura a colla, aveva impoverito la pellicola pittorica, che aveva fatto perdere brillantezza ai colori e conferendole un aspetto opaco e arido.

Oggi, dopo il restauro portato a termine dal Laboratorio dell’Opificio delle Pietre Dure, si può a tutti gli effetti parlare di un dipinto “ritrovato”.

Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt ha dichiarato: “Si è trattato di un lavoro di grande difficoltà, possibile grazie alla generosità di un mecenate come Giampaolo Cagnin, che ha compreso la delicatezza dell’impresa, e all’altissima professionalità dell’Opificio delle Pietre Dure e dei suoi restauratori. La competenza e l’acume scientifico richiesto da questo restauro hanno dato risultati insperati, che ora ripagano anche la pazienza dei visitatori che per tre anni, a causa delle interruzioni dovute al lockdown, non hanno potuto ammirare il dipinto nelle sale degli Uffizi. Il suo aspetto ora fa dimenticare le condizioni in cui era prima e ci permette di comprendere meglio il grande impatto di Domenico Veneziano sulla pittura italiana del Quattrocento”.

Quando sarà possibile vedere la Tavola

Sarà possibile anche per il pubblico vedere l’opera in anteprima il 21 dicembre, nelle fasce orarie 10-13 e 14-16 presso il Laboratorio dell’Opificio delle Pietre Dure alla Fortezza da Basso.

L’accesso è gratuito, ma è necessaria la prenotazione su https://opd-effettorestauro.eventbrite.it.

Il suo ritorno alla Galleria degli Uffizi, nelle sale della Pittura del Quattrocento al secondo piano, è previsto nei primi mesi del prossimo anno.

Eike Schmidt ed Emanuela Daffra

 

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