Dalle miniere della Patagonia alle strade di Gaza, dalle periferie europee alle campagne della Svizzera, il mondo raccontato dalle registe è un intreccio di lotte, desideri e fragilità. È questo lo spirito che attraversa la 46ª edizione del Festival di Cinema e Donne, in programma dal 22 al 26 ottobre al Cinema La Compagnia di Firenze, diretto da Camilla Toschi e organizzato dall’Area Cinema di Fondazione Sistema Toscana nell’ambito della “50 Giorni di Cinema a Firenze”.
Fin dalle sue origini, la rassegna è un punto di riferimento per il cinema al femminile: un luogo in cui le storie di registe, autrici e attrici da tutto il mondo trovano spazio e riconoscimento. Da Germaine Dulac e Agnès Varda fino a Céline Sciamma e Kasia Smutniak, il festival ha sempre intrecciato memoria e contemporaneità, aprendo spazi di dialogo tra maestre e nuove voci del cinema.
“Il festival rinnova il proprio sguardo sul mondo – racconta la direttrice Camilla Toschi –. Attraversiamo tempi e spazi diversi per ritrovare nella pluralità delle immagini una traccia comune: la capacità delle donne di generare senso anche nel disordine del presente”.
Si apre con Rula Jebreal e Sepideh Farsi
Ad aprire il festival sarà la conversazione tra la giornalista e scrittrice Rula Jebreal e la regista iraniana Sepideh Farsi, seguita dalla proiezione del film Put Your Soul on Your Hand and Walk, presentato in anteprima a Cannes. Il film racconta il legame tra Farsi e Fatma Hassona, giovane fotoreporter palestinese soprannominata “l’occhio di Gaza”, uccisa sotto i bombardamenti israeliani nell’aprile 2025.
A lei è dedicata anche la mostra fotografica “L’Occhio di Gaza”, curata dalla stessa Farsi e ospitata nel foyer de La Compagnia, con quindici immagini che restituiscono la forza e la dignità di uno sguardo femminile in mezzo al conflitto.
Film da tutto il mondo e storie di coraggio
In concorso ci sono dieci opere provenienti da ogni continente: storie di emancipazione, maternità, dolore e riscatto. Dall’esordio messicano di Mayra Hermosillo (Vanilla) alla produzione australiana Fwends di Sophie Somerville, fino al francese Love Me Tender di Anna Cazenave Cambet, che affronta il diritto di una madre di essere anche una donna libera.
Tra i titoli più attesi, Toxic della lituana Saulė Bliuvaitė, vincitore del Pardo d’Oro a Locarno, e Sorry, Baby di Eva Victor, premiato al Sundance per la miglior sceneggiatura. Chiuderà la rassegna Laura Samani con Un anno di scuola, coproduzione italo-francese che affronta la crescita e l’inclusione in una classe tutta al maschile. L’incasso della serata sarà devoluto a Corri la Vita Onlus per la lotta al tumore al seno.
Eventi speciali e omaggi
Tra gli eventi fuori concorso spiccano Miss Carbón di Agustina Macri, storia vera della prima minatrice transgender in Patagonia; Anna di Monica Guerritore, un ritratto potente e intimo di Anna Magnani; e If I Had Legs I’d Kick You di Mary Bronstein, tragicommedia sul peso della genitorialità.
Torna anche il progetto di Piera Detassis, Cinema, l’altra Storia. Le registe che hanno cambiato il mondo, con un focus su Ida Lupino, pioniera del cinema hollywoodiano, unica regista donna della sua generazione tra anni ’40 e ’60.
Accanto alla mostra su Gaza, un’altra esposizione illumina il lavoro invisibile delle professioniste del cinema italiano: Above and Below the Line, frutto di un progetto di ricerca dell’University of Warwick e della Cineteca di Bologna, porta alla luce le tante figure femminili che hanno contribuito, dietro le quinte, alla storia del nostro cinema.
Cinema e solidarietà: nasce un ponte con Gaza
Tra le novità più significative di quest’anno c’è la collaborazione con il Gaza International Festival for Women’s Cinema, con la firma di un protocollo d’intesa per creare una rete internazionale di cineaste e promuovere scambi e formazione.
Il progetto punta a realizzare nel 2026 una scuola di cinema per venti giovani registe palestinesi e un festival nella Striscia di Gaza dedicato alle donne, “perché – si legge nel comunicato – sognare vuol dire immaginare di rendere possibile un’utopia”. A sostegno dell’iniziativa è attiva una raccolta fondi su GoFundMe, aperta a chiunque voglia contribuire alla realizzazione del festival.
Uno spazio per l’industria e la parità di genere
Prosegue anche “L’Assemblea”, il progetto ideato da Jasmine Trinca insieme al Festival di Cinema e Donne, che riunisce oltre cento professioniste del cinema e dell’audiovisivo per discutere di parità, diritti e condizioni di lavoro. Un vero e proprio laboratorio di idee e solidarietà, in linea con la missione del festival: far emergere, attraverso il cinema, le molte forme della libertà femminile.
Il festival nella rete toscana delle donne
Il Festival di Cinema e Donne fa parte de “La Toscana delle Donne”, il progetto della Regione Toscana dedicato alla valorizzazione dei talenti e del lavoro femminile. Tra i partner figurano la SIC – Settimana Internazionale della Critica e LED – Leader Esercenti Donne, che assegnerà il “Premio LED per la distribuzione”.