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Covid, i pazienti diabetici sono 100 volte più a rischio contagio

Uno studio inedito, il primo al mondo su questo tema, dimostra come i diabetici siano maggiormente esposti al rischio coronavirus. La ricerca ha coinvolto Siena, Pisa, Leuven e Bruxelles

Ricerca medica - © PixxlTeufel - Pixabay

I pazienti diabetici sono maggiormente esposti al virus Sars-Cov2 e, al tempo stesso, gli altri che hanno contratto il Covid-19 dimostrano una tendenza all’iperglicemia e quindi a sviluppare la patologia diabetica. È quanto emerge da uno studio coordinato dal professor Francesco Dotta – direttore di diabetologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, direttore del Dipartimento scienze mediche, chirurgiche e neuroscienze e prorettore alla sanità dell’Università di Siena – in collaborazione con gli atenei di Pisa, Leuven e Bruxelles (Belgio). Lo studio, il primo al mondo di questo tipo, è stato pubblicato sulla rivista scientifica “Frontiers in Endocrinology” e l’importante risultato viene reso noto proprio in occasione della Giornata mondiale del diabete, che sarà celebrata in tutto il mondo domani, 14 novembre.

Le cellule “suscettibili” al virus

“Siamo andati a studiare i meccanismi di ingresso del virus nelle cellule Beta, quelle che producono insulina” spiega Francesco Dotta. “Abbiamo scoperto che queste esprimono una grande quantità di recettori per il Sars-Cov2 e sono le uniche cellule del pancreas a farlo. Ancor più interessante è che durante i processi di infiammazione, dovuti all’infezione da malattia da Covid, l’espressione di questo recettore aumenta fino a 100 volte in più rispetto ai parametri standard. Ciò significa che le Beta-cellule sono ancora più suscettibili ad essere infettate dal virus”.

L’importanza dei controlli

Un risultato molto importante anche dal punto di vista assistenziale, perché offre una risposta molecolare a ciò che viene costantemente osservato nelle fasi cliniche, fornendo così un segnale di allerta importante sul perché le cellule vengono infettate con tutti i danni che ne conseguono. “È necessario tenere sotto controllo i fenomeni infiammatori dei pazienti con Covid” conclude Dotta. “Se riusciamo a farlo, parallelamente si riduce l’espressione di questo recettore nelle cellule Beta, con benefici immediati per il controllo glico-metabolico del paziente stesso. Sia che sia diabetico che non diabetico”.

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