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Capotondi, Bonini e Mazzoni raccontano la modernità dell’Elettrice Palatina

Ad aprire la seconda edizione de “La Toscana delle donne”, una personalità storica così moderna e una figura così lungimirante da pensare alla funzione pubblica dell’arte

Cristiana Capotondi per La Toscana delle donne

La seconda edizione della rassegna “La Toscana delle donne” nel segno di Anna Maria Luisa de’ Medici, l’ultima della dinastia che vincolò i tesori d’arte della sua casata alla città  di Firenze. A lei – l’Elettrice Palatina –  è dedicato il monologo di Cristiana Capotondi, scritto da Marco Bonini, a poca distanza dal successo avuto al teatro della Pergola con “La vittoria è la balia dei vinti” sempre scritto da Marco Bonini.

Anna Maria Luisa de Medici è stata una figura di grande rottura rispetto alle donne dell’epoca, relegate alla dimensione domestica – ha sottolineato Cristiana Capotondi, incontrando brevemente la stampa dopo aver interpretato l’Elettrice Palatina – una donna di grande cultura e di grande lungimiranza, che di fatto ha creato le condizioni per il turismo culturale a Firenze. La sua esperienza ci dimostra che è possibile dedicarsi alle proprie passioni facendolo con altruismo”.

Con una cifra colloquiale, come se l’Elettrice fosse tornata apposta sulla terra per raccontarci cosa ha fatto, Capotondi ci ha messo a contatto con una donna vera, ironica, volitiva, originale e vicina al pubblico. Il suo messaggio: “sono pubblica non come voi, figli dell’epoca del narcisismo, dei selfie e dei social autoreferenziali, voi che mettete in piazza il vostro privato che potrebbe benissimo rimanere chiuso delle vostre stanze e delle vostre vite. Sono pubblica perché la mia storia è pubblica in quanto interesse di tutti: se andate agli Uffizi oggi è grazie a me”.

L’attore Marco Bonini e autore del monologo dell’Elettrice Palatina si è inoltre soffermato sul tema del femminicidio, ricordando che “oggi si parla tantissimo dell’emancipazione femminile, ma non si parla abbastanza di identità maschile. La violenza sulle donne è la conseguenza estrema di un’identità maschile fondata sulla violenza, mentre dobbiamo costruire una nuova identità dove la virilità non ha più a ce fare con lo sfruttamento. Perché il patriarcato è un sistema di approccio relazionale basato sullo sfruttamento, dell’uomo sull’uomo, dell’uomo sulla donna, dell’uomo sull’ambiente. Dobbiamo ribaltarlo, non per essere buoni, ma perché sennò ci estinguiamo”.

Ad accompagnare l’attrice, la compositrice e pianista Giulia Mazzoni che, dopo l’apertura della serata, è tornata sul palco al fianco della Capotondi.

Umanità, parità e pace sono i tre messaggi che emergono da questa serataha detto MazzoniStasera ho riproposto il mio brano ‘piccola luce’ in omaggio a Giulia, questo è il mio pensiero e la mia preghiera per lei”.

La serata è proseguita con l’intervento di Rajae Bezzaz, inviata di Striscia la Notizia e speaker di radio 101 e l’ omaggio a Giacomo Puccini del soprano Greta Doveri accompagnata al piano da Massimo Salotti.

Ha chiuso Giulia Mazzoni con quattro brani tra cui Wildness, main theme di Anna, il film di Marco Amenta, presentato l’8 settembre in anteprima assoluta alle Giornate degli Autori dell’ottantesima edizione del Mostra del Cinema di Venezia.

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