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Dal patron Prada Patrizio Bertelli 1 milione per il restauro della pieve Santa Maria ad Arezzo

La pieve presenta gravi lesioni alle colonne della facciata, circa 100, non a caso è definita ‘chiesa dalle cento buche’, ed è rappresentata anche nella maglia della squadra di calcio cittadina

pieve Santa Maria ad Arezzo

Patrizio Bertelli, patron del gruppo Prada, ha messo a disposizione un milione di euro per il recupero della facciata della millenaria pieve di Santa Maria ad Arezzo.

Ad annunciarlo il vescovo Andrea Migliavacca durante una conferenza stampa in curia, convocata per ringraziare l’industriale aretino, la soprintendenza e tutti coloro che hanno contribuito prima alla messa in sicurezza della pieve e poi alla partenza del cantiere di restauro che dovrebbe essere imminente.

“Si tratta di una porta aperta – ha detto Migliavacca -, con il contributo di Patrizio Bertelli possiamo far partire i lavori, ma siamo aperti a tutti coloro che vorranno donare per salvare questo monumento molto amato dagli aretini”.

La pieve presenta gravi lesioni alle colonne della facciata, circa 100, non a caso è definita ‘chiesa dalle cento buche’, ed è rappresentata anche nella maglia della squadra di calcio cittadina.

La pieve di Santa Maria è uno degli edifici di culto più importanti di Arezzo e spicca all’interno del panorama architettonico italiano per bellezza e complessità, poiché la si può collocare in un periodo di transizione tra il romanico e il gotico. Al suo interno conserva il polittico di Pietro Lorenzetti appena restaurato.

“Bertelli è cresciuto a in piazza Grande, qui dietro, ed è molto affezionato a questa chiesa – ha commentato il parroco don Alvaro Bardelli – una notte si è spezzata una colonna ed è stato come un segno del Signore. Dall’episodio è rimasto colpito anche il ministro Sangiuliano, grazie al cui interessamento abbiamo potuto mettere in sicurezza la facciata. Ora, con il contributo di Bertelli, possiamo far partire i lavori”.

Patrizio Bertelli non è nuovo a gesti generosi per la propria città. In precedenza ha acquisito anche gli storici caffè dei Costanti, il ristorante la Buca di San Francesco, l’edicola di piazza San Jacopo e il ristorante la Capannaccia alle porte di Arezzo.

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