“Raccontare la terra, il territorio e le sue uve” è l’obiettivo che si è data Ilaria Lorini, 30 anni quando l’anno scorso ha vinto il titolo di migliore sommelier della Toscana con Ais. La giovane fiorentina arriva da Tavarnelle Val di Pesa e oggi lavora in una cantina del Chianti Classico. È agronoma, sommelier, produttrice di gin. Un percorso professionale nel segno dello studio e del sacrificio.
“Ho sempre vissuto in un contesto rurale, legato alla produzione dell’olio. Nella famiglia di mio nonno erano imbottigliatori. Con gli studi in scienze agrarie, mi sono laureata nel 2020, il percorso universitario mi ha consentito di toccare di più il mio territorio anche se al tempo degli studi non bevevo vino. Diciamo che lo apprezzavo anche poco” ricorda la giovane.
In parallelo agli studi all’università si è iscritta a un corso da sommelier organizzato da Ais con l’idea di affiancare alla formazione scientifica anche una preparazione professionale che desse spazio alle emozioni. Un modo per raccontare meglio il territorio e i suoi tesori enoici. È stato un lento ma inarrestabile innamoramento con il mondo del vino.

Ilaria, terminato il primo livello del corso da sommelier, si è presa una pausa di riflessione prima di passare al secondo. Ha subito recuperato di slancio concludendo nel 2019 il percorso dell’Associazione Italiana Sommelier con l’esame al termine del terzo livello per sommelier e il passaggio alla scuola, sempre Ais, che prepara ai concorsi nazionali.
“In mezzo c’è stato anche il Covid che ha messo a dura prova un po’ tutti” ammette. Ma neanche la pandemia è riuscita a impedirle di “provarci e appassionarsi” al mondo del vino. Alla fine di un percorso impegnativo è arrivato il titolo di miglior sommelier della Toscana nel 2024. Una vittoria che l’ha vista entrare nell’albo d’oro di Ais Toscana, terza donna ad aggiudicarsi il titolo dopo Simona Bizzarri nel 2008 e Valentina Merolli nel 2010.
“È stato un sogno che si è realizzato, per me che sono nata e ho vissuto a pochi chilometri da qui, ricevere questo premio a San Gimignano dove si è svolta la prova Ais. Ho la Vernaccia ed il Chianti Classico che mi scorrono nelle vene ed essere incoronata miglior sommelier della Toscana in questo territorio dove ho un pezzo di cuore ha rappresentato per me qualcosa di veramente straordinario” ricorda.

Tra l’esame per diventare sommelier e il titolo regionale, Ilaria è riuscita anche in un’altra impresa. “Nel 2023 ho realizzato un gin con il mio compagno Stefano Clemente: ci siamo conosciuti proprio al corso dell’Ais – aggiunge ancora Lorini-. Il Visionair Gin è il primo gin italiano in una borraccia termica. Un progetto nel segno della sostenibilità”.
Ilaria ha aggiunto poi anche il master del marketing del vino alla scuola Sant’Anna di Pisa, è diventata degustatrice ufficiale Ais. Ha conosciuto e lavorato con Roberto Cipresso a Montalcino. Insomma il percorso professionale per lei si continua a snodare tra vino e spirits.
“Oggi lavoro in una cantina, sono rimasta nell’ambiente per cui avevo studiato – sottolinea-. Il percorso Ais per me è stato un completamento, un arricchimento in progress anche a seconda delle persone che conoscevo e con cui condividevo esperienze e masterclass. Una fonte di stimoli nuovi ogni volta”.
Nel vino in conclusione ha trovato qualcosa che le piace e le consente di continuare a studiare. “A settembre ci saranno le preselezioni per il campionato italiano per il miglior sommelier d’Italia e voglio partecipare. Nel frattempo io, Filippo Lazzerini con Maurizio Zanolla ci prepariamo per le lezioni del nuovo primo livello Ais che partirà a Scandicci”. Una strada nel segno del vino ancora ricca di tante tappe, esperienze ed emozioni.