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Dall’aritmia a campionessa italiana di gymbox: il titolo arriva due anni dopo l’operazione al cuore

La storia di Irene Mariani che a 15 anni è costretta ad abbandonare la pallavolo, ma dopo le cure all’ospedale del Cuore della Fondazione Monasterio a Massa si rimette in gioco

Irene Mariani - © Ospedale del Cuore della Fondazione Monasterio a Massa

Due anni fa, a soli 15 anni, aveva dovuto dire addio alla pallavolo a causa di una diagnosi difficile: un’aritmia cardiaca che le impone lo stop all’attività sportiva. Oggi tutto è cambiato, anche lo sport,  e dopo un intervento al cuore è diventata campionessa italina di gimbox. È la storia di Irene Mariani, un’altleta giovane e coraggiosa.

La sua vita cambia rotta quando incontra l’equipe di Aritmologia dell’ospedale del Cuore della Fondazione Monasterio a Massa. Dopo un’attenta valutazione clinica da parte del dottor Massimiliano Cantinotti, cardiologo di Monasterio, la giovane paziente si affida alle cure dell’Ospedale del Cuore. Sono la dottoressa Silvia Garibaldi e il dottor Andrea Rossi ad eseguire l’intervento di ablazione, rimuovendo in modo risolutivo la causa dell’aritmia: Irene può così riavvicinarsi all’attività sportiva e, cosa importante, all’agonistica.

Nel gennaio 2024 Irene si rimette in gioco, scegliendo un nuovo sport: la Gymboxe. In pochi mesi ricomincia ad allenarsi, debuttando in gara nell’ottobre dello stesso anno e a giugno 2025 raggiunge un traguardo straordinario, è campionessa nazionale.

Il momento in cui ho scoperto di avere un problema al cuore e ho dovuto lasciare la pallavolo è stato durissimo – racconta la ragazza – ma sapevo che Monasterio è un centro d’eccellenza e ho scelto di fidarmi e affidarmi. Ringrazio la dottoressa Garibaldi e tutti gli altri medici di Monasterio per la professionalità e la grande umanità e a tutti i ragazzi e le ragazze con problemi di aritmia dico di affidarsi ai professionisti giusti e di continuare a credere nei propri sogni”.

La storia di Irene racconta di come una diagnosi cardiologica non rappresenti necessariamente la fine del sogno sportivo, ma possa essere l’inizio di un percorso di cura, recupero e successo. “Le aritmie nei giovani atleti vanno affrontate con grande attenzione – spiega Silvia Garibaldi, elettrofisiologa del Monasterio – ma oggi abbiamo strumenti diagnostici e terapeutici efficaci che, se usati con tempestività e competenza, permettono il ritorno all’attività sportiva in condizioni di sicurezza”.

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