Musica /

Death SS: i maestri dell’horror metal italiano tornano con “The Entity”

Il leader carismatico Steve Sylvester ci racconta il nuovo capitolo della storica band che da quasi 50 anni fonde suoni infernali e teatro dell’orrore

Da quasi 50 anni i Death SS continuano a incarnare il lato oscuro del metal: tra esoterismo, performance teatrali e suoni infernali.

Sono stati fondati nel 1977 a Pesaro (per poi trasferirsi a Firenze) da Steve Sylvester con l’intento di formare una band che racchiudesse in sé tutti i suoi particolari interessi per occultismo, film dell’orrore, fumetti e musica rock, in modo originale e personale.

Dopo lo scioglimento nel 1982 la band è ripartita nel 1988, con una nuova formazione sempre capitanata dal carismatico Sylvester.

I Death SS oggi comprendono: Steve Sylvester – voce, Freddy Delirio – tastiere, Ghiulz – chitarra, Demeter – basso, Unam Talbot – batteria
Dahlila e Jessica – performer.

Il loro sound si è evoluto nel tempo, mescolando heavy metal, doom, industrial e gothic, mantenendo sempre un forte impatto scenico.

Album come Black Mass (1989), Heavy Demons (1991) e Do What Thou Wilt (1997) sono considerati pietre miliari del metal italiano.

Oltre alla musica, i Death SS si distinguono per le loro performance teatrali, caratterizzate da costumi macabri, scenografie gotiche e un’aura misteriosa che li ha resi un culto tra i fan del genere.

Ancora oggi, la band continua a esibirsi e pubblicare nuovi lavori, confermandosi come una delle realtà più longeve e affascinanti del panorama metal.

Death SS

Ecco la nostra intervista a Steve Sylvester

Ciao Steve! Su youtube c’è ancora una bellissima intervista del 1997 che vi fece Red Ronnie nel suo programma in televisione, cosa ti ricordi di quel periodo

Sono amico di Red Ronnie che ci ha intervistato in diverse occasioni, ho sempre un ricordo molto buono. Red è una persona molto intelligente e molto aperta che non ci ha mai imposto delle limitazioni, malgrado noi fossimo un gruppo fuori dagli schemi e non facile da trasmettere in televisione in chiaro, in determinate fasce orarie. Lui ci ha sempre detto fate come vi pare mi assumo io le responsabilità.

Hai incontrato anche il leggendario Alejandro Jodorowsky!

L’incontro con Jodorowsky per me è stato molto importante perché fa parte delle mie basi culturali. Ho sempre seguito le sue opere letterarie, il Movimento Panico e  sono grande fan di alcuni suoi film come “La montagna sacra”. Sono esperienze collegate a filo diretto con un certo tipo di esoterismo di stampo crowleyano che io ho sempre seguito e di cui sono appassionato. Lui passa spesso da Firenze, parlare con cui mi ha sempre arricchito. 

Nella storia dei Death SS la musica si fonde con il teatro, la parte visuale dell’esperienza è sempre molto importante

Assolutamente, noi fin dagli inizi abbiamo sempre pensato di unire immagini alla musica, per rappresentare anche teatralmente quello che cercavamo di esprimere nei testi delle nostre canzoni. Facciamo parte di un Pantheon orrorifico che ha le sue origini nel cinema di genere, dagli anni ’50 in poi. E anche nel fumetto horror erotico italiano anni ’70. Sul palco abbiamo sempre un maxischermo con video che curiamo personalmente e performer che fanno esisibizioni durante le canzoni, è un tutt’uno di musica e spettacolo per coinvolgere al massimo il nostro pubblico in un rito catartico.

Mi sembra che l’horror rock sia un genere che ha più campo all’estero in paesi come la Germania o gli Stati Uniti, la scena italiana com’è?

Io non parlerei proprio dell’esistenza di una scena italiana horror rock, in Italia va proprio poco il rock in generale. Il nostro è sempre stato un settore di nicchia che i media non hanno mai molto considerato. E’ chiaro che se si parla di shock rock ci sono tanti precursori all’estero come Alice Cooper che hanno percorso questo tipo di strada, che è stata poi etichettata in vari modi. Le cose da quando abbiamo iniziato non sono mai cambiate, l’Italia non è molto aperta a un certo tipo di proposta artistica. A livello internazionale c’è sempre una fan base, per esempio ora vanno moltissimo i Ghost che si sono isprati anche dichiaratamente a noi e hanno un successo enorme. Mi vengono in mente anche i Rammstein che mettono in campo sempre un imponente spettacolo teatrale anche se non necessariamente di stampo orrorifico.

Steve Sylvester e Jodorowsky

In questi 50 anni com’è cambiato per te fare musica, provi sempre le stesse emozioni salendo sul palco?

Quello non cambia mai, anche se passano gli anni hai più esperienza ed è sempre un’emozione molto forte salire su un palco, ed esprimersi cantando davanti al pubblico. Finché c’è una forza artistica che ti spinge non c’è un limite di età, l’importante è avere qualcosa di artisticamente valido da proporre. L’energia che si produce con la buona musica è un’energia magica che porta vibrazioni positive sia a noi che la facciamo che a quelli che la ascoltano e la recepiscono.

Che rapporto avete con il vostro pubblico che vi segue da tanto tempo?

Il nostro pubblico è molto eterogeno, essendo noi sulla strada da molto. Notiamo che ci sono persone di tutte le età, sia quelli che ci seguono dall’inizio, e che magari si portano dietro i figli. Sia le nuove leve che ci conoscono tramite gli ultimi lavori e che stanno costruendo una buona fan base, anche se non conoscono il nostro passato.

Il nuovo album dei Death SS: “The Entity”

Esce il 1° maggio su Lucifer Rising/Self Distribuzione il nuovo attesissimo concept album dei Daeth SS “The Entity”, prodotto da Steve Sylvester con Tom Dalgety, produttore inglese vincitore di un Grammy, già all’opera con Rammstein, Ghost, The Cult e altri.

Steve in “The Entity” raccontate una storia, dove hai trovato l’ispirazione?

Si tratta per la prima volta di un concept vero e proprio, un’unica storia divisa in dodici canzoni. L’idea mi è venuta leggendo il libro di James Hogg “Confessioni di un peccatore impeccabile” del 1824, dove si parla per la prima volta in maniera esplicita del doppelganger, cioè dell’emanazione malvagia del “doppio”, che si trova nell’anima di ogni uomo. Un tema poi ripreso da Stevenson nel famoso romanzoDottor Jekyll e Mr. Hyde”. Partendo da questo ho introdotto elementi realistici e di fantasia come il personaggio di Aleister Crowley.

L’Entità che lui evoca, possedendo più persone a volte si esprime anche con la violenza, in modo malvagio, nella Londra vittoriana, in personalità come Jack lo squartatore. E’ una forza repressa dell’animo umano che però può esprimersi anche in modo non violento, creativamente nell’arte, fino ad arrivare al punk rock.

Non hai mai pensato di fare un’opera rock teatrale? Questo disco si presterebbe bene

Ci ho pensato spesso, sarebbe molto bello ma è un po’ complicato e dispendioso. Ma un musical è un progetto che sicuramente ho dentro un cassetto. 

I Death SS saranno in concerto venerdì 7 novembre alla Hall di Padova e sabato 8 novembre al Phenomenon di Fontaneto D’Agogna (Novara).

I più popolari su intoscana